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Dietro l’omicidio di Luca Sacchi ci sarebbe un debito per l’acquisto di 10 chili d’erba

Dietro la morte del 24enne, ucciso con un colpo di pistola fuori il John Cabot pub di Colli Albani un mese fa, ci sarebbe un debito contratto da alcuni giovani della sua comitiva di amici con il gruppo di pusher di Casal Monastero che dovevano incontrare quella sera, e di cui faceva parte Valerio Del Grosso, arrestato per omicidio in concorso con Paolo Pirino.
A cura di Valerio Renzi
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Valerio Del Grosso e Luca Sacchi
Valerio Del Grosso e Luca Sacchi

Oggi il papà di Luca Sacchi è tornato a fare un appello alla fidanzata del figlio Anastasiya Kylemnyk e all'amico Giovanni Princi, per dire tutta la verità sulla notte in cui il 24enne è stato assassinato fuori pub all'Appio Latino. Se per ora la ragazza è considerata parte lesa nel procedimento che ha portato all'arresto per omicidio di Valerio Del Grosso e Paolo Pirino, sono molte le cose che deve ancora chiarire davanti gli inquirenti, così anche Princi, l'amico di Luca che avrebbe trattato l'acquisto di 2000 euro di marijuana con la banda di pusher di Casal Monastero.

Da quanto appreso da Fanpage.it la scelta di Del Grosso e Pirino di prendere lo zaino di Anastasiya che conteneva il denaro, senza esitare ad usare la forza, è stata dettata dalla volontà di rientrare in possesso di almeno una parte del denaro che Princi e i suoi amici gli dovevano, spaventandoli a dovere. Quando Luca ha tentato una reazione Del Grosso ha estratto una pistola calibro 38, che ancora non è stata rinvenuta, e ha sparato colpendolo alla testa. Racconterà successivamente che voleva sparare in aria e che l'omicidio non è stato premeditato. Ma a quanto ammontava precisamente debito? Secondo alcune fonti nello zaino di Anastasiya ci sarebbero stati 60.000 euro, cifra che potrebbe invece quella relativa all'acquisto dei 10 chili di marijuana mai onorato del tutto.

Forse anche la scelta di Del Grosso di andare all'appuntamento armato, agendo solo all'ultimo momento, facendo condurre le trattative per lo scambio ad altre due persone poi uscite di scena, è stato dettato dalla volontà di terrorizzare all'occorrenza la comitiva di ragazzi, facendogli capire che di quel "buffo" dovevano trovare la maniera di rientrare al più presto. Debiti e affari in cui al momento non sembra avere avuto un ruolo diretto il 24enne Luca Sacchi.  Un'ipotesi che porterebbe una svolta nell'inchiesta e che potrebbe essere confermata anche dai due giovani arrestati, che fino a questo momento dopo le iniziali ammissioni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Intanto è di oggi la notizia che c'è anche il cellulare di Luca Sacchi tra i dispositivi cellulari sequestrati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, e che ora sono al vaglio del pm Nadia Plastina. Oltre al telefono di Sacchi, sono stati sequestrati altri 2 smartphone che si aggiungono ai 5 già sottoposti a indagini dagli inquirenti. L'obiettivo delle indagine è proprio quello di avere un'idea chiara dei contatti avuti prima e dopo l'omicidio tra tutti i giovani coinvolti.

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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