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Desirée: parla la mamma della 16enne drogata, violentata e uccisa a San Lorenzo

Barbara Mariottini, la mamma di Desirée ha chiesto “giustizia” affinché la tragedia nella quale è rimasta coinvolta la figlia “non accada ad altre ragazze”. La donna ha raccontato di non sapere che la sua bambina frequentasse Roma ma che pensava uscisse a Cisterna e a Sezze. La famiglia si è chiusa nel dolore mentre l’avvocato Valerio Masci ha detto che non si conosce ancora il nome dell’amica che era con lei la notte della sua morte.
A cura di Alessia Rabbai
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"Ora voglio giustizia per Desiree, voglio che questa tragedia non accada ad altre ragazze". Sono le parole di Barbara Mariottini, la mamma di Desirée, come riporta Ansa. La donna, distrutta dal dolore per la perdita della figlia resta chiusa in casa con la sua famiglia. Ha preferito lasciare Roma dov'è morta la sua bambina, lontana dal luogo in cui si è consumata la tragedia. "Sono distrutta, straziata. Speravo mi riportassero Desi" ha detto la donna. E ha spiegato che non era a conoscenza di dove uscisse la figlia: "Non sapevamo che Desi frequentasse Roma, sapevamo che andava a Sezze oltre che avere amici a Cisterna". Roma, un posto che la madre non si spiega, così lontano e distante: "Non riusciamo a capire ancora come sia arrivata a Roma e in quel posto" ha spiegato la mamma. Barbara Mariottini si è lasciata andare a poche dichiarazioni una breccia nel dolore blindato della famiglia che ha preferito chiudersi e restare lontana dai giornalisti e voci indiscrete. "Era buona, timida e insicura" così la ricordano i parenti e le ragazze che frequentavano la scuola con lei. L'avvocato della famiglia, Valerio Masci ha spiegato a Fanpage che l'ultima telefonata della giovane alla nonna, fatta da un numero privato, resta un mistero.

"Vado a dormire da un'amica" dal quel momento in poi, di Desirée se ne sono perse le tracce. Verrà trovata il 19 ottobre il corpo senza vita abbandonato all'interno di uno stabile fatiscente, nel quartiere di San Lorenzo e da lì partiranno le indagini. Secondo quanto detto dall'avvocato, della persona che era con lei quella sera non si conosce ancora l'identità, né si è al corrente a chi appartenga il telefono dal quale è partita la telefonata. Intanto la Squadra Mobile ha fermato tre uomini che dovranno rispondere di violenza sessuale di gruppo, cessione di droga e omicidio volontario. Su due di essi pendono gravi indizi.

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