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Opinioni

Da cosa nasce l’ossessione social di Virginia Raggi per gli zozzoni

Virginia Raggi pubblica molto spesso sui suoi canali social video di “zozzoni” che lasciano rifiuti ingombranti per la strada. Ormai questo termine è diventato il leit motiv preferito della prima cittadina. Ma perché la sindaca ha deciso di puntare così tanto sulla lotta agli “zozzoni” mentre il ciclo dei rifiuti della capitale continua ad essere in affanno.
A cura di Natascia Grbic
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Negli ultimi tempi c'è una parola che ricorre quasi giornalmente sulla bacheca Facebook della sindaca Virginia Raggi. Stiamo parlando del termine "zozzone", diffuso anche nella sua accezione plurale, "zozzoni". La prima cittadina posta con cadenza quasi quotidiana video di persone che lasciano per strada – o accanto ai secchioni dell'immondizia – oggetti più o meno ingombranti come frigoriferi, microonde e divani. Addirittura una volta si è visto un uomo aprire la ribalta del camioncino e seminare calcinacci per la Prenestina come un Pollicino metropolitano. Atti deprecabili che non possono trovare nessuna giustificazione. Gli "zozzoni" però, sono diventati una vera e propria ossessione su Facebook per la sindaca Virginia Raggi, tanto che si è portati a pensare che queste cose siano all'ordine del giorno e che ogni ora un romano abbandoni una lavatrice per strada.

La crociata di Raggi contro gli zozzoni

In realtà non è proprio così. Il problema dei rifiuti ingombranti lasciati per strada esiste, e non va sicuramente sottovalutato. E se l'amministrazione di certo ha il dovere di occuparsi di questo problema, non si capisce però perché buona parte della strategia comunicativa sui social della sindaca debba essere improntata da mettere all'indice un singolo cittadino già multato o denunciato per il suo comportamento. Che, ovviamente, viene attaccato in cinque minuti da centinaia di persone su Facebook che ne chiedono la messa alla gogna. Multa, pubblico ludibrio e cittadini soddisfatti. Ed è proprio a loro che la sindaca Virginia Raggi si è rivolta qualche mese fa, quando ha iniziato la sua crociata contro gli zozzoni della capitale: invitando a segnalare, a mandare video, e a riprendere i comportamenti degli incivili che sporcano la strada. Così da poter fare una multa da 600 euro e mettere la clip su Facebook.

La politica fatta a suon di multe

Viene da chiedersi: a cosa servono i video degli "zozzoni" su Facebook? È davvero questo il modo migliore che l'amministrazione capitolina ha di contrastare questo fenomeno? E soprattutto, questa strategia ha portato a qualche risultato concreto oltre all'aumento di like sulla pagina Facebook di Virginia Raggi? Roma non è più pulita perché la sindaca sbatte il singolo "zozzone" in prima pagina. Roma sta avendo un serio problema legato all'emergenza rifiuti: le strade sono ricoperte di immondizia e i cassonetti non vengono svuotati regolarmente. Poco tempo fa Raggi ha bocciato il bilancio 2017 di Ama, revocato l'amministratore delegato e presidente di Ama Lorenzo Bagnacani e con lui l'intero consiglio di Amministrazione. Pinuccia Montanari si è dimessa in protesta dall'assessorato all'Ambiente di Roma. "L'azienda è solida, faremo tutto con legalità e trasparenza", ha dichiarato. "Legalità e trasparenza", una litania ormai familiare come quella degli "zozzoni". Che sembra siano diventati il vero problema di Roma. E i problemi a Roma il Campidoglio li sta combattendo a suon di multe e denunce su Facebook: ma quello che sembra mancare, è una vera e reale proposta politica da parte della giunta. Non solo sui social.

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Giornalista dal 2013, redattrice alla cronaca di Roma di Fanpage dal 2019. Ho lavorato come freelance e copywriter per diversi anni, collaborando con vari siti, agenzie di comunicazione e riviste. Laureata in Scienze politiche all'Università la Sapienza, ho frequentato nel 2014 la Scuola di giornalismo della Fondazione Lelio Basso.
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