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Casamonica, un clan senza capo dei capi: “Famiglie autonome, si uniscono in caso di minacce esterne”

Diverse famiglie autonome, che agiscono senza un capo unico a comandarle e si compattano in caso di minacce esterne. Questo è quanto viene fuori dalle indagini che hanno portato all’arresto di venti persone appartenenti al clan Casamonica: non un’organizzazione verticistica con a capo un leader, ma un clan orizzontale dove non c’è nessuno che prevale.
A cura di Natascia Grbic
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"Un sistema complesso costituito da più nuclei familiari, collegati tra loro in maniera orizzontale e non verticistica, dediti a numerose attività criminali, i quali, pur essendo autonomi, sono sempre pronti a unirsi qualora vi sia necessità di far fronte a pericoli o minacce provenienti dall'esterno, in quanto legati da un comune senso di appartenenza alla medesima famiglia". Un clan senza leader, nessun capo dei capi che dice agli altri cosa deve fare e organizza l'attività criminale. Ogni famiglia a sé, ognuna decide in modo autonomo come e quando agire. Se c'è qualche problema poi, allora il clan si unisce, il clan protegge chi ha bisogno in quel momento. Questo è quanto emerso dall'ordinanza del gip di Roma Zsuzsa Mendola con la quale ha disposto le misure cautelari per venti appartenenti al clan Casamonica, che hanno portato quindici persone in carcere e cinque ai domiciliari. Ipotesi confermata anche dalle intercettazioni telefoniche, tra cui quella del sodale Daniele Pace ("ma non c'hanno una piramidale loro").

Sono quattro i collaboratori di giustizia che hanno permesso di ricostruire il modus operandi della famiglia di Ferruccio Casamonica, particolarmente colpita dagli arresti e dalla confisca di questa mattina. Le loro dichiarazioni, spiega il gip, sono "coincidenti sul tema dell'utilizzo del metodo mafioso, dell'individuazione di un effettivo potere di intimidazione manifestato dal clan Casamonica e sulle condizioni di assoggettamento delle vittime". Usura, estorsione, esercizio abusivo di attività finanziaria e intestazione fittizia di beni le attività illecite maggiormente messe in atto dal clan. Un clan estremamente ‘pericoloso', il cui solo nome faceva sprofondare nel terrore i cittadini romani, soprattutto quelli che cadevano nella rete dei loro ricatti.

"Je dà fastidio che noi proteggemo Roma. Devono far entrare… Devono far entrare… Organizzazioni forti a Roma ecco perché ce vonno distrugge a noi!! La Camorra e la Ndrangheta. Perché i Casamonica proteggono Roma ..invece hanno stufato… i napoletani vonne entrà…la camorra vo' entrà a Roma e i calabresi vonno entrà a Roma". A parlare è Guido Casamonica, figlio di Ferruccio Casamonica, e si sta lamentando dei continui colpi inferti al clan da parte delle forze dell'ordine. L'ultimo, questa mattina proprio nei confronti di questo particolare nucleo familiare. L'operazione, che ha visto scendere in campo 150 agenti della polizia di stato, ha prodotto l'arresto di venti persone e la confisca di 20 milioni di euro.

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