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Arresti Casamonica, il giudice: “Crisi coronavirus favorisce interessi criminalità organizzata”

Ancora un colpo al clan dei Casamonica, una delle famiglie più in vista nel mondo della criminalità organizzata romana. Secondo il gip che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, il clan avrebbe tratto vantaggio e profitto dalla crisi economica generata dal coronavirus, che ha messo in ginocchio aziende e famiglie.
A cura di Natascia Grbic
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La crisi economica causata dalla pandemia da coronavirus sta favorendo le organizzazioni criminale attive sul territorio di Roma. Chi ha perso il lavoro o chi è a un passo dal fallimento ha bisogno di accedere a liquidità immediata. E questo sta spingendo moltissime persone a rivolgersi proprio a chi un domani gli rovinerà la vita: agli strozzini e ai gruppi criminali consolidati, come quello del clan Casamonica. Questo è quanto si evince dall'ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi dalla polizia di stato e scritta dal gip Zsuzsa Mendola: quindici persone sono finite in carcere, cinque ai domiciliari. Sono tutte appartenenti al clan dei Casamonica e sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, usura, estorsione, esercizio abusivo dell'attività finanziaria e intestazione fittizia di beni. Confiscati anche beni per venti milioni di euro.

Nell'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari si legge che "deve rilevarsi, con riferimento a tutti i predetti indagati, l'attuale, concreto e gravissimo pericolo di reiterazione di fatti analoghi a quelli per cui si procede, desumibile dall'attuale situazione di criticità economica delle aziende e delle famiglie determinata dall'emergenza sanitaria internazionale in atto (nota come emergenza epidemiologica da Covid-19), che sta determinando gravissimi effetti sul tessuto economico e produttivo dell'intero Paese". Secondo quanto rilevato dall'ordinanza, dato il momento di fragilità economica e sociale "certamente concreto è il pericolo del ricorso a forme illecite di finanziamento per il conseguimento di immediata liquidità e di conseguenza il pericolo di reiterazione da parte degli indagati dei delitti fine in contestazione – spiega il giudice – la grave situazione di congiuntura economica e sociale, che sta permeando l'intero territorio nazionale, certamente rende piu' vulnerabili i cittadini e costituisce terreno fertile per il rafforzamento del potere criminale e intimidatorio, che il clan Casamonica ha già ampiamente dimostrato di possedere sulla città di Roma, e per la sua ulteriore estensione e diffusione".

"Je dà fastidio che noi proteggemo Roma. Devono far entrare… Devono far entrare… Organizzazioni forti a Roma ecco perché ce vonno distrugge a noi!! La Camorra e la Ndrangheta. Perché i Casamonica proteggono Roma ..invece hanno stufato… i napoletani vonne entrà…la camorra vo' entrà a Roma e i calabresi vonno entrà a Roma". Sono queste le parole, pronunciate da Guido Casamonica ed emerse dalle intercettazioni, che hanno dato il via all'operazione ‘Noi proteggiamo Roma', che questa mattina ha portato all'arresto di venti persone e al sequestro di venti milioni di euro. A essere colpita, la famiglia di Ferruccio Casamonica, uno dei membri più di spicco del clan.

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