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Morte del carabiniere Mario Cerciello Rega a Roma

Carabiniere ucciso: il militare che ha bendato uno dei due sospettati in caserma sarà trasferito

Sarà trasferito a un incarico non operativo il carabiniere che ha bendato Gabriel Christian Natale Hjorth, uno dei due giovani statunitensi fermati per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega a Roma. La diffusione della foto di Hjorth, ammanettato e bendato, aveva aperto una polemica che ha coinvolto anche la politica. Ilaria Cucchi aveva affermato: “Queste sono cose che non devono accadere”. Mentre il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha dichiarato: “A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l’unica vittima per cui piangere è il carabiniere”.
A cura di Francesco Loiacono
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È stata rapidissima l'inchiesta interna dell'Arma dei carabinieri dopo la diffusione della foto di uno dei due sospettati dell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega ritratto bendato e ammanettato in una caserma dei carabinieri. Lo scatto sarebbe stato fatto a poche ore dall'uccisione e dal fermo dei due studenti statunitensi, Finnegan Lee Elder e l'amico, Gabriel Christian Natale Hjorth, di 19 e 18 anni. Il primo sarebbe considerato il principale sospettato dell'omicidio: sarebbe stato lui ad accoltellare otto volte il vice brigadiere dei carabinieri nella notte tra il 25 e il 26 luglio scorsi nel centro di Roma. Lo scatto incriminato e che ha suscitato molte polemiche ritrae invece l'amico, Gabriel Christian Natale Hjorth: è seduto su una sedia nella caserma dei carabinieri in via Selci a Roma coi vestiti che indossava al momento del fermo, ammanettato e con una benda sugli occhi.

Sarà trasferito il carabiniere che ha bendato uno dei sospettati dell'omicidio di Mario Rega

Il comandante provinciale dei carabinieri di Roma Francesco Gargaro dopo la diffusione della foto aveva provato a fornire una spiegazione: "Il carabiniere che ha bendato il fermato dice di averlo fatto per evitare che potesse vedere la documentazione che si trovava negli uffici e sui monitor", aveva detto al "Corriere della sera". Ma la spiegazione non ha retto: l'inchiesta interna dell'Arma dei carabinieri, che aveva subito preso le distanze dalle condizioni imposte a uno dei due fermati, ha portato all'individuazione del responsabile che, stando a quanto riporta l'agenzia Ansa, sarà immediatamente trasferito a un reparto non operativo. Resta adesso da capire chi abbia scattato la foto e chi l'abbia condivisa su alcuni gruppi Whatsapp, da cui poi è finita sui giornali. Sulla vicenda è pronta a indagare anche la procura di Roma non appena riceverà l'informativa dagli stessi carabinieri. La foto di Gabriel Christian Natale Hjorth bendato e ammanettato potrebbe causare gravi conseguenze non solo al militare responsabile del gesto e a chi lo ha fotografato, ma anche ai fini delle stesse indagini sull'omicidio del vice brigadiere. Le condizioni del fermato potrebbero spingere la difesa del 18enne a mettere in dubbio tutte le affermazioni rese nell'interrogatorio, che potrebbe essere avvenuto in condizioni ben lontane da ciò che prevede la legge.

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Sulla foto si scatena la polemica politica, Salvini: L'unica vittima è il carabiniere

In attesa di ulteriori sviluppi giudiziari sullo scatto incriminato, la foto ha alimentato l'ennesima polemica a livello politico. La Lega per Salvini premier in mattinata aveva rilanciato la foto con questo commento: "Alcuni giornali sostengono che si tratti di una foto choc, voi che cosa ne pensate?". Un'attestazione, in sostanza, di piena solidarietà a chi ha bendato e ammanettato un ragazzo fermato per un delitto (e che, stando a quanto emerso finora, non sarebbe colui che ha materialmente sferrato le coltellate al vice brigadiere Rega). Posizione poi ribadita in maniera chiara dallo stesso ministro dell'Interno Matteo Salvini su Facebook: "A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di 35 anni, un Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando. Punto".

Ilaria Cucchi: Cose che non devono accadere

Parole simili erano state utilizzate dalla leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, mentre il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti ha accusato chi gestisce i profili social di Salvini di essere "a capo di una centrale dell’odio e del disordine". Dure condanne dopo la foto del sospettato ammanettato e bendato sono arrivate invece da Ilaria Cucchi e Patrizia Moretti Aldrovandi, rispettivamente sorella di Stefano Cucchi e mamma di Federico Aldrovandi, entrambi morti in circostanze tragiche durante due fermi delle forze dell'ordine (carabinieri nel caso Cucchi e polizia nella vicenda Aldrovandi): "Queste sono cose che non devono accadere, di qualsiasi cosa si possa essere accusati e qualunque sia la nazionalità", ha detto Ilaria Cucchi all'agenzia Adnkronos. Mentre la mamma di Federico Aldrovandi alla stessa agenzia stampa ha riferito: "Ci vuole trasparenza. Quando ci sono episodi di violenza che coinvolgono le forze dell’ordine ci vorrebbe enorme cautela e grande professionalità. Legittimo che debba essere interrogato, ma perché una benda? Le modalità delle persone fermate, e purtroppo lo sappiamo perché ci siamo passati, può essere pericolosa e illegale. Spero che non accada mai più".

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