Questa mattina la sindaca di Roma Virginia Raggi ha pubblicato su Facebook un video che mostra lo sgombero di un insediamento abusivo sul Lungotevere. Il filmato mostra l'azione degli agenti della Polizia Locale tra le baracche, e successivamente una ruspa a lavoro per rimuovere le masserizie e abbattere le casupole costruite con materiale di fortuna. Ad accompagnare le immagini una colonna sonora decisamente in contrasto con i fatti, che rappresentano le condizioni di vita di estrema povertà e indigenza di decine di persone, anche minori.
Un fatto che non è passato inosservato all'attenzione di Alessandro Capriccioli , consigliere alla Regione Lazio di +Europa Radicali: "Al di là delle riserve sul fatto in sé, che come abbiamo ripetuto più di una volta lascia assai perplessi se non accompagnato da soluzioni alternative per si trova in una situazione di obiettiva ed estrema difficoltà, ciò che colpisce è la spettacolarizzazione di un evento comunque drammatico, che viene vergognosamente trasformato in una forma di sinistro intrattenimento e di bieca propaganda".
"La marginalità e la miseria delle persone, le loro povere cose alla mercé delle ruspe, nella narrazione del Comune di Roma diventano rivendicazioni muscolari di cui gioire e felicitarsi – come la festosa colonna sonora suggerisce -, anziché esiti di un'attività delicatissima che andrebbe posta in essere con ogni cautela possibile, mettendo al centro la tutela della fragilità e della dignità dei suoi destinatari", conclude Capriccioli.
Ecco le parole della sindaca sull'episodio, di tutt'altro tenore rispetto a quelle di Capriccioli: "La Polizia Locale di Roma Capitale è intervenuta in un'area adiacente al Lungotevere Dante, in collaborazione con il Sevizio Giardini del Campidoglio e Ama. Sono state demolite 15 baracche ed è stata avviata la pulizia del canneto presente nell'area. La grande quantità di rame, materiale ferroso e rifiuti trovata dai nostri agenti è stata posta sotto sequestro e gli interventi di bonifica si concluderanno nei prossimi giorni. Prosegue la nostra azione per contrastare il degrado e restituire il Tevere alla città".
Solo lo scorso 6 febbraio l'Associazione 21 luglio così commentava l'ennesimo sgombero forzato: parlando di "violazione dei diritti umani", e denunciando come il Comune di Roma non prenda "in alcun modo in considerazione quanto espresso lo scorso 14 gennaio dal Comitato per i Diritti Sociali del Consiglio d’Europa che aveva manifestato una forte preoccupazione per condizioni di vita delle comunità rom" e non solo. "È da superare l'odiosa pratica degli sgomberi forzati degli insediamenti informali con la quale l’Amministrazione Capitolina intende affrontare e risolvere un problema legato alla marginalità e alla povertà con un approccio meramente sicuritario", aggiungeva l 21 luglio.