Buzzi davanti ai giudici: “Non è una questione di Mondo di Mezzo ma di destra e sinistra”
E' comparso davanti ai giudici del riesame il ras delle cooperative Salvatore Buzzi, considerato uno dei pilastri dell'organizzazione denominata dagli inquirenti Mafia Capitale. "Non abbiamo commesso alcun illecito, io Carminati l'ho incontrato per la prima volta nel 2012″, così ha dichiarato spontaneamente Buzzi al tribunale del Riesame in merito ai suoi rapporti con quello che sarebbe il boss indiscusso dell'organizzazione criminale colpita dall'inchiesta. "Qui non è questione di mondo di mezzo – ha proseguito- ma di destra e di sinistra. Ho vinto appalti già quando sindaco era Francesco Rutelli". Una versione quella dell'ex detenuto modello diventato presidente di una delle più floride cordate di cooperative della Capitale, che non ha convinto al momento i giudici del Tribunale delle Libertà che, oltre a confermare la custodia cautelare in carcere, hanno ribadito l'aggravante dell'associazione a delinquere di stampo mafioso che gli avvocati chiedevano di stralciare.
Alessandro Tiddi, l'avvocato di altri indagati facenti capo alla coop 29 giugno sottolinea l'immagine di benefattore costruita dal ras delle cooperative in questi anni: "Buzzi è un imprenditore che nel tempo ha saputo creare una struttura di cooperative di lavoro attraverso le quali non solo ha dato lavoro e speranza a tanti detenuti, ex detenuti ed a persone disagiate, ma ha anche creato tantissime occasioni di lavoro che non possono essere certamente considerate espressione di metodo mafioso o di attività illecita". All'esame del tribunale ci sono anche le posizioni di Matteo Calvio, Agostino Gaglianone, Giovanni De Carlo, Riccardo Mancini, Giuseppe Mogliani, Carlo Pucci, Mario Schina, Alessandra Garrone, Emanuela Bugitti, Carlo Maria Guarany, Paolo Di Ninno, Claudio Caldarelli, Raniero Lucci, Patrizia Caracuzzi, Sergio Menichelli e Giovanni Fiscon.