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Ferimento Manuel Bortuzzo

Caso Bortuzzo, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Sono terminati, nel carcere romano di Regina Coeli, gli interrogatori di convalida del fermo di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano. I due ragazzi sono detenuti dalla sera del 6 febbraio, ossia da quando si sono presentati spontaneamente agli agenti con i loro avvocati. L’accusa è di porto abusivo d’arma da fuoco e tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione.
A cura di Natascia Grbic
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Sono terminati gli interrogatori per la convalida del fermo di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due ragazzi di Acilia che hanno sparato a Manuel Bortuzzo, il nuotatore 19enne attualmente ancora ricoverato all'ospedale San Camillo di Roma. I due sono accusati di porto abusivo d'arma da fuoco e tentato omicidio con l'aggravante della premeditazione: gli interrogatori si sono tenuti nel carcere romano di Regina Coeli, dove sono detenuti dalla sera del 6 febbraio, e sono stati condotti dal Gip Costantino De Robbio. I due non hanno voluto rispondere alle domande del giudice. "Non hanno risposto alle domande del Gip perché quello che avevano da dire lo hanno già detto mercoledì sera in Questura", ha spiegato Giulia Cassaro, il legale di Marinelli e Bazzano, uscendo dal carcere di Regina Coeli. Il giudica ha confermato l'arresto e l'aggravante della premeditazione. Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano si sono costituiti l'altro ieri, dopo che il cerchio delle indagini si stava rapidamente stringendo: soprattutto dopo il ritrovamento della pistola usata per colpire Bortuzzo – su cui sono state rinvenute impronte digitali – era chiaro che l'identificazione era vicina. "Ho deciso di costituirmi e vado in carcere perché è giusto che Manuel abbia giustizia", ha detto Marinelli quando si è presentato in carcere. Secondo gli avvocati dei ragazzi, i due sarebbero "distrutti, è stato un tragico errore, uno scambio di persona". Bazzano e Marinelli sarebbero stati coinvolti in una rissa avvenuta poco prima nel pub in cui quella sera voleva andare anche Manuel. Dopo essersi allontanati dal luogo della colluttazione sono tornati indietro e hanno sparato a Bortuzzo, che in quel momento si trovava davanti al distributore di un tabacchi insieme alla fidanzata. Il ragazzo è caduto a terra davanti allo sguardo atterrito della ragazza e, poco dopo, è svenuto.

Quel nome legato al boss di Acilia e la rapina nel 2012

A sparare a Manuel Bortuzzo è stato Lorenzo Marinelli. Un ragazzo con un cognome ingombrante, parente di quello Stefano Marinelli arrestato in una vasta operazione antimafia e condannato a nove anni di carcere per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Uno dei boss di Acilia, legato ai clan Iovine e Guarnera: in altre parole, i Casalesi. Anche il nome di Bazzano era noto nella zona: nel 2012 aveva provato a rapinare un bar, ma era stato messo in fuga da una delle titolari. All'epoca aveva solo 19 anni. "Non sapevo che Stefano avesse una pistola": queste sono state le prime parole dette da Daniel al momento di costituirsi. Subito dopo aver sparato, Marinelli avrebbe invece detto all'amico di portarlo a casa da suo figlio. Entrambi, infatti, hanno due bambini appena nati.

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