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Ballottaggio Roma, Virginia Raggi e la giunta solo a metà (nonostante le promesse)

A 48 ore dal voto il Movimento 5 stelle e Virginia Raggi, nonostante le promesse, non hanno ancora presentato ai cittadini i nomi della squadra di governo per la capitale. Un ritardo dovuto a diverse difficoltà, sintomo che se i pronostici si avverassero e la Raggi diventasse sindaco, la sfida di governo del M5s sarebbe solo all’inizio.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo il no garbato di Tomaso Montanari a ricoprire la carica di assessore alla cultura in un'ipotetica giunta del Movimento 5 stelle a Roma, l'unico nome della squadra di governo già pubblico è quello dell'urbanista Paolo Berdini. Eppure Virginia Raggi, e il big del direttorio come Di Battista e Di Maio, a più riprese avevano promesso che avrebbero reso pubblica la squadra di governo prima del voto. Un ritardo giustificato con "la richiesta di riservatezza di alcuni professionisti", dovuta alle "eccessive pressioni". Qualche nome dovrebbe essere svelato questo pomeriggio ad Ostia alla chiusura della campagna elettorale, ma si arriverebbe a solo poco più di metà della giunta.

Ma quel che sembrerebbe certo è che il rebus della giunta pentastellata per Roma non è ancora risolto. Diversi i problemi che sta affrontando il Movimento nel comporla. Prima di tutto la mancanza di risorse interne in grado di svolgere ruoli di governo in maniera autorevole, se non ricorrendo al vietatissimo doppio incarico o spostando dal parlamento qualche big (ma non sembra proprio il caso); in secondo luogo la paura dei "tecnici" tanto agognati di essere coinvolti in un'avventura dai contorni quanto mai incerti, con una maggioranza in consiglio composta per lo più da debuttanti semisconosciuti e con la paura di qualche sgambetto da parte di Matteo Renzi, che tiene saldamente in mano i cordoni della borsa.

Il ricordo del corso della prova di governo di Ignazio Marino, logorata non solo dallo scandalo mafia capitale, ma anche dalle difficoltà quotidiane e dalle insidie di palazzo, spaventa molti. Insomma, se Virginia Raggi, come sembra ampiamente prevedibile, trionfasse nel ballottaggio di domenica 19 giugno, la sfida sarebbe appena iniziata. Perché al primo test di governo importante, alla guida della capitale del paese, la cui situazione è diventato un caso internazionale all'indomani di mafia capitale, il M5s si potrebbe trovare a contare soprattutto sulle sue forze.

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