Antonio Casamonica rigetta le accuse: “Sono intervenuto per salvare la donna disabile”
Si stanno svolgendo questa mattina gli interrogatori di garanzia di Antonio Casamonica, Alfredo e Vincenzo Di Silvio, che si trovano in carcere, e di Enrico Di Silvio per i quali sono stati invece disposti i domiciliari. I membri del clan sono accusati a diverso titolo di aver compiuto un violento raid in un bar della Romanina, la loro "zona", picchiando una donna disabile e il titolare dell'esercizio commerciale. Bottigliate, calci, pugni, suppellettili distrutte per imporre il rispetto: gli esponenti della famiglia Casamonica – Di Silvio avevano preteso di venire serviti per primi. Proprio per le modalità dell'aggressione sono valse agli imputati anche l'aggravante del metodo mafioso.
I fatti risalgono alla domenica di Pasqua, lo scorso 1 aprile, ma gli arresti sono arrivati solo lo scorso martedì dopo che la vicenda è diventata di pubblico dominio. Durante l'interrogatorio odierno, Antonio Casamonica ha rispedito al mittente le accuse sostenendo di essere intervenuto a favore della donna aggredita dai cugini. Così l'avvocato Pietro Vincentini ha riferito alla agenzie: "Antonio Casamonica ha risposto in maniera molto chiara e dettagliata chiarendo una situazione che secondo me risulta con assoluta evidenza già dalla visione del video. Si vede chiaramente che lui interviene in maniera evidente e molto energica in difesa della signora aggredita, quindi mi rimane molto difficile comprendere come possa esserci un'ordinanza di questo genere". Da quanto si apprende Alfredo e Vincenzo Di Silvio si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.