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Mafia Capitale, Cantone commissaria due appalti Ama

Nel mirino del numero dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone i primi due appalti coinvolti nell’inchiesta su Mafia Capitale. Si tratta di due gare dell’azienda municipalizzata Ama affidate al Consorzio Nazionale Servizi di Bologna e alla cooperativa Edera di Roma.
A cura di Valerio Renzi
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Il presidente dell'Anticorruzione Raffaele Cantone ha dato il via al procedimento per la richiesta di commissariamento di due appalti coinvolti nell'inchiesta su Mafia Capitale. Si tratta da quanto si apprende di due gare affidate da Ama al Consorzio Nazionale Servizi (azienda con sede a Bologna) e alla Cooperativa Edera (con sede a Roma). Il procedimento è scattato ieri, ora, secondo la procedura prevista dell'articolo 32 del decreto legge 90 che ha affidato più poteri all'authority anti-corruzione, le aziende avranno 15 giorni di tempo per presentare una memoria, poi Cantone potrà chiedere al prefetto di Roma di procedere con i relativi decreti di commissariamento.

Il Consorzio Nazionale Servizi è un'azienda cooperativa associata a Legacoop, a cui era associata anche la 29 giugno di Salvatore Buzzi, la longa mano del boss Massimo Carminati nel mondo della cooperazione e degli appalti. Buzzi faceva parte anche del Consiglio di sorveglianza del consorzio della Cns. L'altro appalto dell'Ama che Raffaele Cantone è stato invece vinto dalla cooperativa Edera di Roma, il cui presidente Franco Cancelli è agli arresti domiciliari per turbativa d'asta dallo scorso 2 dicembre nell'ambito dell'inchiesta "Mondo di Mezzo". Cancelli risulta spesso intercettato con Salvatore Buzzi, con cui sembrerebbe dai colloqui telefonici, spartirsi diversi appalti.

Oggi il tribunale del Riesame di Roma si è invece riservato di decidere sulle istanze di scarcerazione avanzate dai legali di alcuni degli indagati nell'inchiesta su Mafia Capitale. Il collegio, presieduto da Bruno Azzolini, si trova a valutare le posizioni su Franco Panzironi (l'ex ad di Ama), Sandro Coltellacci, Pierina Chiaravalle, Rossana Calistri (che già si trova agli arresti domiciliari), Luca Odevaine, e per gli imprenditori Cristiano Guarnera e Giuseppe Ietto.

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