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Omicidio Desirée Mariottini a Roma

Un anno dopo la morte di Desirée in via dei Lucani è tutto uguale: “Pronti a espropriare l’area”

Dopo la morte di Desirée Mariottini, il quartiere di San Lorenzo è finito nell’occhio del ciclone. Tutto il mondo ha potuto vedere in che modo era stata lasciata l’area via dei Lucani, proprietà di tredici privati che non si sono mai occupati dei loro stabili. Il che ha generato una zona grigia calamita per la disperazione.
A cura di Natascia Grbic
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Dal giorno successivo la morte di Desirée Mariottini, il quartiere di San Lorenzo è finito dentro l'occhio del ciclone, diventando oggetto di attenzione di stampa e politica. Il 24 ottobre Matteo Salvini è arrivato in via dei Lucani: ad attenderlo, una folla di manifestanti che lo ha contestato gridando "Sciacallo", sostenitori e cronisti. Quel giorno l'ex ministro dell'Interno ha promesso che sarebbe ‘tornato con la ruspa' ma poi, dopo i proclami delle prime settimane, a San Lorenzo non è più andato. È stato dopo quel tragico episodio che la città di Roma ha scoperto l'esistenza delle baracche di via dei Lucani. Una vasta porzione di terreni di proprietà di tredici privati diversi, che non si sono mai occupati di quello che accadeva lì dentro. Da anni erano abbandonati – forse in attesa di progetti immobiliari per accrescerne la rendita – e questo li ha fatti diventare il buco nero del quartiere, calamita dei disperati che attraversano questa città. Via dei Lucani sta rappresentando però un precedente importante. Il Comune di Roma ha infatti deciso che o i privati si prendono in carico l'area, o questa sarà interamente espropriata a favore dell'interesse pubblico.

Il progetto per riqualificare l'area di via dei Lucani

A un anno dalla morte della 16enne di Cisterna di Latina, l'area di via dei Lucani è ancora abbandonata. Chiusa da un lucchetto, sul cancello la scritta "Giustizia per Desirée", non è stata però dimenticata. Il Comune di Roma, in collaborazione con il Municipio II, ha messo in piedi un procedimento urbanistico per intervenire complessivamente sull'area e destinarla a servizi e attività culturali. "Come Municipio avevamo più volte denunciato la grave situazione che si verificava all'interno di quell'ambito – ha spiegato a Fanpage.it Francesca Del Bello, la presidente del II Municipio – Dopo la morte di Desirée ho parlato con la sindaca e le ho detto che bisognava intervenire su tutta quella zona. E così le ho suggerito un procedimento urbanistico che potesse coinvolgere sia la proprietà privata sia una parte degli spazi di proprietà comunale. Abbiamo presentato insieme il progetto e la delibera è passata in giunta comunale a giugno".

Del Bello: "O privati intervengono o si procederà a esproprio"

"La prima fase prevede una manifestazione d'interesse, dove imprenditori e gruppi di professionisti qualificati possono presentare progetti di rigenerazione dell'area, che nella prima devono avere l'assenso del 70% dei privati – prosegue Del Bello – Poi il Comune di Roma redigerà un unico piano unendo insieme i punti più caratteristici dei vari progetti, e lo farà anche tramite consultazioni con il territorio. A quel punto sarà poi fatto il bando, e il vincitore firmerà la convenzione urbanistica con il Comune di Roma. Se nessun progetto sarà presentato, il Comune determinerà l'interesse pubblico dell'area e avvierà le procedure di esproprio, destinandola poi ad area verde o servizi". Una novità positiva? "Certamente, perché a un anno da quell'episodio terribile c'è una prospettiva sull'area di via dei Lucani".

I cittadini di San Lorenzo: "Mostriamo gli elementi positivi del quartiere"

Subito dopo la morte di Desirée Mariottini, la sindaca ha emanato un'ordinanza anti-alcol per il territorio di San Lorenzo. Un'intervento che ha suscitato le proteste di residenti e avventori, e che è sembrato più di facciata che di sostanza, dato che il problema dell'abbandono di via dei Lucani e dello spaccio poco ha a che vedere con le birre bevute dai giovani dopo le 21. Questo ha fatto sì che fossero sanzionati continuamente avventori e locali commerciali, messi in ginocchio dalle multe elevate. "Durante l'inverno c'è stato un intervento molto pesante delle forze pubbliche, soprattutto nelle ore serali e c'è stato un momento in cui il quartiere si è svuotato – dichiara a Fanpage.it Gigliola Cultrera, della Libera Repubblica di San Lorenzo – Anche per questo abbiamo costituito una rete di spazi che fanno cultura e socializzazione, per mostrare gli elementi positivi che ci sono a San Lorenzo, perché insieme alla tragedia è emersa una narrazione terribile del quartiere, dove si metteva in evidenza solo la droga e lo spaccio, come se fosse l'unico elemento caratterizzante di San Lorenzo".

La proposta della Libera Repubblica di San Lorenzo

"La possibilità di espropriare l'area è una scelta coraggiosa dell'amministrazione, che può costituire anche un precedente importante per gli altri luoghi abbandonati dai privati a livello nazionale – spiega Gigliola – Questo però non elimina la complessità dell'operazione. Come Libera abbiamo sottolineato che il Comune avrebbe dovuto farsi più carico del rapporto con i privati dato che chi formula la proposta deve avere il 70% di consensi. Anche se noi della Libera Repubblica non siamo imprenditori, parteciperemo alla manifestazione d'interesse con una nostra proposta. Stiamo procedendo settimanalmente con consultazioni allargate per definire meglio quali sono i servizi che riteniamo utili. Un dato per noi molto importante è che non si perdano le esperienze di autogestione che su quell'ambito, ad esempio, sono rappresentate da Communia. Ci piacerebbe che si trovino delle soluzioni che diano valore e riconoscimento alle forme di sostegno (come gli spazi sociali) che ci sono già sul territorio e in questi anni sono stati gli argini a situazioni come quella in via dei Lucani".

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