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Umberto Ranieri, l’ex fidanzato del pittore ucciso a largo Preneste: “È aggressione omofoba”

L’ex compagno di Umberto Ranieri, il pittore ucciso da un pugno a largo Preneste, ha detto di non sottovalutare la pista dell’aggressione omofoba. “Era una persona spontanea e diceva a tutti di essere gay”, ha dichiarato. Ranieri era stato già vittima di un pestaggio qualche anno fa e aveva sporto denuncia.
A cura di Natascia Grbic
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È un messaggio pieno di rabbia e disperazione quello di Fabio Giuffrè, l'ex fidanzato di Umberto Ranieri, il pittore di 53 anni ucciso da un pugno a largo Preneste. Giuffrè ha appreso della morte dell'ex compagno dai giornali ed è contrario a escludere il movente dell'omofobia dall'indagine per l'omicidio. "Apprendo solo adesso dai giornali della morte dell'artista gay dichiarato Umberto Ranieri, alias Nniet Brovdi – ha scritto Giuffrè su Facebook – La cosa mi colpisce non poco visto che personalmente sono stato in coppia convivente con Nniet Brovdi per due anni dal 2005 al 2006. Ovviamente conoscevo molto bene Nniet e non escluderei affatto la pista omofobica come invece i giornali riferiscono: Nniet Brovdi era una persona spontanea che non tratteneva né reprimeva nessuna emozione, quindi non è affatto escluso che si fosse dichiarato gay davanti a quei delinquenti, cosa che faceva abitualmente, delinquenti che spero la giustizia prenda presto".

Umberto Ranieri già vittima di aggressione omofoba nel 2006

Le forze dell'ordine non credono che Umberto Ranieri sia stato ucciso perché omosessuale. Ma a dire di battere questa pista è anche Fabrizio Marrazzo, presidente del gay center. Marrazzo ha parlato con Giuffrè e ha dichiarato che il pittore era stato già vittima di un'aggressione qualche anno fa. "L'ex compagno di Umberto Ranieri, morto ieri, dopo la vile aggressione di domenica, ci ha informato che Umberto nel 2006 fu vittima di una aggressione omofoba, dove riportò lesioni e lividi al viso, e da quanto riferitoci fece denuncia presso le forze dell'ordine di Tor Pignattara, dopo essere stato al pronto soccorso – ha detto Marrazzo – In attesa di chiarezza su quanto accaduto, chiediamo al Governo di approvare al più presto una legge contro l'omofobia che tuteli e supporti le vittime. Inoltre, organizzeremo con l'ex compagno Fabio una mostra fotografica con le opere di Umberto Ranieri".

La morte di Umberto Ranieri, ucciso da un pugno a largo Preneste

Umberto Ranieri è morto il 20 marzo a causa delle gravità delle ferite riportate. Il 17 marzo, intorno alle 20, si trovava a largo Preneste quando è stato aggredito presumibilmente da un gruppo di giovani che l'hanno colpito con un pugno. A sferrare il colpo sembra sia stato un ragazzo di circa 25 anni: secondo quanto appreso dalle ultime informazioni, sarebbe stato ripreso in un video e le forze dell'ordine starebbero per identificarli. Dopo il pugno, Ranieri è caduto a terra e ha sbattuto la testa sul marciapiede. Due ragazzi di origine cilena hanno chiamato i soccorsi, ma per Umberto Ranieri non c'è stato nulla da fare: l'uomo non ha mai più ripreso conoscenza ed è morto ieri all'ospedale San Giovanni.

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