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Uccide la figlia nel carcere di Rebibbia, l’avvocato: “Sarebbe presto uscita”

Parla Andrea Palmiero l’avvocato di Alice Sebesta, la 33enne che ieri nel carcere di Rebibbia ha ucciso la figlia di sei mesi e ridotto in fin di vita il figlio di tre. La donna secondo il legale sarebbe stata presto scarcerata, una ragione che rende ancora più incomprensibile il suo gesto: “Chiederò una perizia psichiatrica per valutare capacità intendere e di volere”.
A cura di Valerio Renzi
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Contattato da Fanpage.it Andrea Palmiero, il legale di Alice Sebesta, la detenuta 33enne di origine tedesca che ieri ha ucciso la figlia di sei mesi e ridotto in fin di vita il figlio di tre anni all'interno della sezione femminile del carcere di Rebibbia, racconta la vicenda giudiziaria della donna. "Stiamo parlando di una ragazza che entra per la prima volta in carcere il 28 agosto, una ragazza tedesca che non ha mai avuto problemi con la giustizia né nel suo paese né in Italia, quindi può immaginare lo stato emotivo che poteva avere in quel momento. – spiega l'avvocato – Io quello che le posso dire è che sicuramente si tratta di una ragazza fragile ma era inimmaginabile pensare ad un gesto di questo tipo".

Alice oltretutto sarebbe con tutta probabilità uscita presto dalla detenzione: "Proprio ieri ero in discussione al Tribunale di Roma per la scarcerazione. Può immaginare quindi quanto sia imprevedibile e assurda questa vicenda. Lei era probabilmente in procinto di uscire dal carcere, avendo due bambini piccoli e avendo trovato un domicilio dove scontare i domiciliari".

L'ultima volta che l'avvocato Palmiero incontra la sua assistita è stato lo scorso sabato, quando le aveva spiegato che c'erano buone possibilità di uscire presto con i suoi bambini. "Le brillavano gli occhi per questa potenziale scarcerazione. – racconta – Certamente in questi 20 giorni durante i nostri colloqui l'ho vista provata, si sentiva un pesce fuor d'acqua anche perché non parlava italiano, ma la scarcerazione era a portata di mano quindi nessuno poteva immaginare un gesto del genere". Sui prossimi passaggi processuali l'avvocato sottolinea chiederà una perizia psichiatrica, in quanto "un gesto simile lascia intendere a mio avviso una non capacità totale di intendere e di volere".

Dall'ospedale pediatrico Bambino Gesù è arrivato questa mattina il bollettino medico riguardo le condizioni del bimbo di tre anni, che è stato dichiarato cerebralmente morto: "Le condizioni del bimbo sono purtroppo gravissime, Le ultime indagini necessarie per la valutazione del quadro clinico hanno confermatola condizione di coma areflessico con encefalogramma isoelettrico. Prosegue supporto rianimatorio avanzato. E' in programma l'avvio della procedura di accertamento di morte cerebrale".

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