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Tmb Salario: finito l’incubo dei cittadini, ritirata definitivamente l’autorizzazione

La Regione Lazio ha definitivamente ritirato l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l’area Tmb Salario. Tirano dopo mesi un respiro di sollievo i cittadini dei quartieri limitrofi che per anni hanno subito i miasmi e le conseguenze del malfunzionamento dell’impianto di Ama. Caud (III Municipio): “La ragione del cattivo odore è dovuta alla movimentazione e allo svuotamento delle 5000 tonnellate di FOS (la frazione organica stabilizzata) ancora presente”. e.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo mesi di attesa i cittadini di Fidene, Villa Spada e Nuovo Salario tirano finalmente un respiro di sollievo: la Regione Lazio ha definitivamente ritirato l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) per l'area Tmb Salario, l'impianto di trattamento di rifiuti di Ama andato a fuoco l'11 dicembre dello scorso anno. Lo ha annunciato Massimiliano Valeriani, assessore regionale con delega ai Rifiuti: "Con determina della Direzione regionale per il Ciclo dei Rifiuti è stata ritirata l'autorizzazione integrata ambientale all'azienda Ama per l'impianto di trattamento dei rifiuti di via Salaria. Nel centro del Salario, danneggiato lo scorso anno da un incendio, non potranno essere più stoccati e trattati i rifiuti indifferenziati da parte dell'azienda capitolina. Dopo la richiesta avanzata dall'Ama, la Regione ha mantenuto il suo impegno con le istituzioni locali e i cittadini del quadrante Salario ritirando l'AIA per l'impianto di trattamento dei rifiuti. Ora l'azienda proceda in tempi brevi alla bonifica e alla riqualificazione ambientale".

Caudo: "Cattivi odori prova che rifiuti stanno venendo portati via"

Il presidente del III Municipio Giovanni Caudo, comunicando la novità ai cittadini, ha poi chiarito perché dall'impianto continuano ad arrivare cattivi odori: "Dopo le numerose segnalazioni ricevute anche oggi da parte di molti cittadini preoccupati per la recrudescenza dei cattivi odori provenienti dall'impianto TMB
Salario, abbiamo chiesto ad Ama e fatto un sopralluogo e abbiamo potuto constatare che il lavoro di normalizzazione dell'area procede e che la ragione del cattivo odore è dovuta alla movimentazione e allo svuotamento delle 5000 tonnellate di FOS (la frazione organica stabilizzata) ancora presente – è rimasta li dal giorno dell'incendio – e per la quale finalmente è stata eseguita la caratterizzazione e individuato il tipo di collocazione in discarica". Tonnellate di rifiuti fermi da ormai 10 mesi, ma per Caudo "gli odori sono quindi la prova che il lavoro di dismissione prosegue e che siamo, di fatto, all'ultimo atto di questa vicenda, sulla via della normalizzazione e della rinascita definitiva di quest'area".

Quale futuro per il Tmb Salario

Nessuno risarcirà i cittadini che per anni hanno subito gli odori nauseabondi provenienti dell'impianto, su cui venivano puntualmente scaricate le criticità della ciclo di rifiuti della capitale. Anni passati chiusi in casa per i miasmi, a combattere con le amministrazioni di ogni colore politico per vedere i propri diritti rispettati, con l'angoscia per gli effetti sulla salute propria e dei propri familiari di quell'impianto così vicino alle case e così inefficiente. Nessuno potrà risarcirli, ma la speranza è che almeno il futuro dell'area porti su via Salaria nuovi servizi, con un progetto in grado di rispondere anche alle esigenze di chi ha sofferto così a lungo.

Raggi: "Tmb Salario non riaprirà mai più"

"Il Tmb Salario non riaprirà mai più: questa è una bella notizia e una grande vittoria per la città e i residenti – ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi – A tre mesi dalla mia lettera con la richiesta di revoca alla Regione Lazio, finalmente l'atto che rende definitivamente inutilizzabile quell'impianto per i rifiuti è una realtà".

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