Terracina, bracciante indiano ferito con un fucile a piombini: fermati 4 giovanissimi
In questa estate in cui il dibattito pubblico è segnato spasmodicamente dal tema dell'immigrazione, in cui i casi di xenofobia e le aggressioni si moltiplicano, a Terracina un bracciante indiano è stato ferito lo scorso 19 agosto da un fucile a piombini mentre andava in bicicletta su via Pontina. A colpirlo qualcuno nascosto dentro un'auto in corsa. Oggi i carabinieri hanno fermato quattro giovanissimi, tra cui una ragazza e un minore, denunciandoli a piede libero per l'episodio. Dovranno rispondere di "lesioni personali aggravate", "esplosioni pericolose" e "porta d'armi o oggetti atti ad offendere". Sotto sequestro l'arma utilizzata, un fucile da soft air caricato con dei proiettili di metallo.
La provincia di Latina è uno dei territori a vocazione agricola dove il sistema del caporalato è più forte. A farne le spese i braccianti agricoli, in maggioranza indiani di etnia sikh che vivono nelle campagne dell'agro pontino spesso in condizioni drammatiche. I carabinieri rendono noto che al momento sono esclusi "motivi razziali" dietro al gesto. Di cosa si tratterebbe allora? Di una ragazzata? Quello avvenuto a Terracina non è un caso isolato: da mesi migranti vengono presi di mira con armi "non letali" mentre passeggiano per strada. È successo a Napoli e Caserta, lo scorso mese era accaduto anche a una fermata dell'autobus a Latina Scalo, ad Aprilia (sempre in provincia di Latina) un ragazzo camerunense era stato ferito da un colpo esploso da una finestra da tre ragazzini. A Roma a fare le spese della "nuova moda" è stata una bimba rom di poco più di un anno, gravemente ferita da un piombino sparato dalla finestra di casa sua da un pensionato, che voleva provare la sua nuova arma ad aria compressa opportunamente modificata per essere più potente.