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Stupro Viterbo: arrestati due giovani di estrema destra

Stupro di Viterbo, c’è un terzo indagato: avrebbe spinto Licci e Chiricozzi a cancellare le prove

Ci sarebbe un terzo indagato nell’ambito dell’inchiesta sullo stupro avvenuto all’interno dell’Old Manners Tavern di Viterbo. Si tratterebbe di ‘Daniele de Bracciano’, nome emerso nelle indagini per aver esortato Licci e Chiricozzi a cancellare le chat e i dati del telefono. Il giovane sarebbe indagato per favoreggiamento.
A cura di Natascia Grbic
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Ci sarebbe un terzo indagato nell'inchiesta sullo stupro di Viterbo per il quale sono stati arrestati Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci. Si tratterebbe di ‘Daniele de Bracciano', il ragazzo che ha inviato nelle chat il famoso messaggio in cui esortava i due militanti di CasaPound a eliminare il video della violenza sessuale avvenuta all'interno dell'Old Manners Tavern. Secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera, ‘Daniele de Bracciano‘ sarebbe indagato per favoreggiamento. Sarebbe stato lui, infatti, a consigliare di cancellare le prove dello stupro e che avrebbe inviato numerosi messaggi di avvertimento a Licci e Chiricozzi per esortarli a pulire il telefono. Il cellulare di ‘Daniele de Bracciano' sarebbe stato quindi sequestrato per essere sottoposto a perizia.

Stupro di Viterbo, i messaggi di Daniele de Bracciano sulle chat

Numerosi i messaggi che ‘Daniele de Bracciano' avrebbe inviato su entrambe le chat, quella del Blocco Studentesco, organizzazione giovanile di CasaPound, e del Gruppo Bazzi. Nell'ordinanza che ha spiegato le motivazioni degli arresti di Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi, sono riportati tutti i testi inviati. In riferimento a Licci, ‘Daniele de Bracciano' avrebbe scritto sul Gruppo Bazzi: "Fai così, chiamalo e dije che arrivano le guardie a perquisì, poi cancellate i messaggi. Regà, cancellate che sto giro so’ cazzi pe’ tutti sennò". E ancora nel gruppo del Blocco Studentesco: "Cancellare obbligatoriamente la chat. Sia chiaro, obbligatoriamente.  No domande". E poi, in privato a Riccardo Licci: "Fai l’hard reset del telefono". Licci e Chiricozzi non sarebbero stati quindi gli unici a essere a conoscenza di quanto accaduto, ma lo sarebbero stati anche gli altri militanti di CasaPound. Che avrebbero operato insieme per coprirsi a vicenda.

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