Strage di Latina: 15mila persone ai funerali di Alessia e Martina, uccise dal papà
Centinaia di palloncini bianchi e rosa, striscioni e magliette con la scritta: "Alessia e Martina, Cisterna vi porterà sempre nel cuore". Queste sono le manifestazioni esteriori che il paese di Cisterna di Latina, in provincia di Latina, dedica alle due bimbe di 13 e 8 anni uccise dal padre, Luigi Capasso, lo scorso 28 febbraio. Oggi nella chiesa di San Valentino, a poca distanza dal luogo in cui si è consumata la tremenda tragedia famigliare, si svolgono i funerali delle due piccole. Il dolore della folla che fin dalla prima mattinata si è radunata attorno alla chiesa, da dove fotografi e reporter sono tenuti a distanza, è invece qualcosa che non si può vedere, ma che di certo si può sentire: una commozione composta per una tragedia immane che ha segnato il paese dell'Agro Pontino, dove dalle 10.30 alle 12.30 di oggi è lutto cittadino, con bandiere a mezz'asta e negozi chiusi. Quindicimila le persone che hanno partecipato alle esequie.
La sorella di Antonietta Gargiulo: "Pregate per lei"
Una canzone di Eros Ramazzotti, il loro cantante preferito, su uno striscione: "Solo che non doveva andare così, solo che ora siamo tutti un po' più soli qui". "Vi ringraziamo per le vostre preghiere che ci stanno dando la forza di essere qui. Vi ringraziamo per l’affetto e le preghiere che ci hanno circondato vi ringraziamo desidereremmo che questo affetto continuasse anche a circondare nostra sorella": così la sorella di Antonietta Gargiulo, mamma delle bambine, ancora ricoverata in ospedale dopo che il marito che era determinata a lasciare l'ha colpita con quattro proiettili esplosi dalla pistola d'ordinanza.
Strage di Latina: le parole del parroco per salutare Alessia e Martina
Qualche parola di contestazione per il parroco che ha tenuto l'omelia funebre, quando ha invitato a "pregare per il padre", riferendosi a Luigi Capasso. Frasi zittite subito dal dolore e dal cordoglio, e che non hanno interrotto lo svolgimento della funzione. "Adesso è tutto finito. Ma è davvero tutto finito? – si è chiesto il parroco rivolgendosi ai suoi fedeli – In 50 anni di sacerdozio ho celebrato tanti funerali, morti uccise, suicidi o per lunghe malattie, giovani e anziani; qualcuno potrebbe dire sono abituato a funerali e morte. No, non sono abituato. Quando vedo una bara bianca, tanti perché affollano la mia testa". "Sappiamo che umanamente parlando non ci sono risposte. Parliamo di cattiveria umana, follia ma restiamo insoddisfatti. – ha invitato a riflettere – La risposata sta nel perché abbiamo portato Alessia e Martina qua, non in stadio o palazzetto. Abbiamo portato Alessia e Martina qui, in chiesa dove loro hanno cominciato a muovere primi passi cristianità. É qui che troviamo risposte".
Antonia Gargiulo non partecipa ai funerali: è ancora grave in ospedale
Migliaia di persone partecipano ai funerali, inclusi tanti bambini, compagni di scuola delle due piccole vittime, arrivate in chiesa in due piccole bare bianche. Tra i presenti non c'è Antonietta Gargiulo, la madre delle bimbe. La donna, ferita gravemente dal marito, solo ieri ha saputo della morte delle due figlie: è rimasta a lungo sedata ed è ancora ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dell'ospedale San Camillo di Roma. La strage che ha distrutto un'intera famiglia e sconvolto tutta l'Italia è avvenuta lo scorso 28 febbraio nel residence Collina dei Pini: l'appuntato dei carabinieri Luigi Capasso ha ferito la moglie, ha ucciso le due figlie e si è poi suicidato, sparando sempre con la pistola d'ordinanza. La moglie Antonietta aveva chiesto la separazione a causa degli atteggiamenti violenti dell'uomo.