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Renzi da Cuba scarica definitivamente Ignazio Marino

Il sindaco dimissionario Ignazio Marino sta incontrando in questi minuti il commissario del Partito democratico romano, Matteo Orfini, che spera di convincere il chirugo genovese a confermare le dimissioni.
A cura di Valerio Renzi
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Il sindaco dimissionario Ignazio Marino ha avuto un faccia a faccia il commissario del Pd romano e presidente del partito, Matteo Orfini. L'incontro si è svolto a casa del vicesindaco Marco Causi. Al vertice hanno partecipato anche l'assessore ai Trasporti Stefano Esposito, l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella, l'assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi e il collaboratore del sindaco Roberto Tricarico. Un duro confronto, quello tra Marino e Orfini, durato più di due ore. "È andata benissimo. E come ho detto nei giorni scorsi sto riflettendo", ha detto il sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, al termine della riunione.

"Abbiamo avuto una discussione molto cordiale. La notizia è che ci si parla ma la soluzione ancora non c'è. Abbiamo avuto una discussione molto cordiale. La notizia è che ci si parla ma la soluzione ancora non c'è e le varie parti restano delle loro posizioni però si è fatto un primo passo perché almeno si è aperta una discussione cordiale", ha detto il vicesindaco Causi. "Non è cambiato nulla. Ci siamo parlati cordialmente e serenamente, si è riaperto un canale è stato invece il commento dell'assessore ai Trasporti, Stefano Esposito.

Renzi scarica Marino: "Quella di Orfini è posizione del Pd"

Intanto Matteo Renzi, nel corso del suo viaggio in Sud America, da Cuba fa sapere che "la posizione del Partito democratico è autorevolmente espressa da Orfini a cui va il mio totale sostegno". Questa la risposta del presidente del Consiglio ai giornalisti che gli chiedevano un parere sulla situazione di Roma.

"Marino, al di là dei vertici tartufeschi con Orfini, ha ritirato le dimissioni. C'è stata confermata nella Capigruppo in Regione la notizia che, martedì, il sindaco bugiardo di Roma sarà presente alla Pisana, alle 11, in audizione in Commissione Bilancio sulle norme regionali di applicazione della legge Del Rio. Ormai siamo alla farsa". Così in una nota Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra.

Pedonalizzazione Fori, a rischio l'ultimo sogno di Marino

"Oggi abbiamo una giunta molto molto importante densa di decisioni che appena sarà finita comunicheremo", ha detto il sindaco entrando in Campidoglio. Dal canto suo l'assessore dimissionario ai Trasporti Stefano Esposito, ha fatto sapere che non sarà in giunta e che, a dispetto degli annunci "non si parlerà dei Fori". E mentre le indiscrezioni parlano di un imminente ritiro delle dimissioni, a confermare che la volontà del sindaco sarebbe quella di tornare in aula e sfidando il Partito democratico è intervenuta Alessandra Cattoi, fedelissima del sindaco. "Un sindaco eletto dai cittadini non può andarsene senza un confronto democratico con chi rappresenta i cittadini e cioè gli eletti in aula Giulio Cesare – ha dichiarato entrando in Campidoglio – è alquanto strano che un sindaco se ne vada senza motivo apparente e senza che la sua maggioranza spieghi in una sede istituzionale perchè non c'è più la fiducia Questa è la democrazia ma dobbiamo farla rispettare: se il sindaco eletto poi rassegna le dimissioni perchè glielo chiede qualcun altro, i cittadini non capiscono più e non andranno più a votare".

Dimissioni Ignazio Marino, verso la conta in aula

E' infaticabile Ignazio Marino, taglia nastri e inaugura cantieri, per la festa di Ognissanti potrebbe essere al Verano con Papa Francesco, dopo le polemiche sul viaggio negli Stati Uniti. Ma il tempo scorre e il 2 novembre scadono i 20 giorni di tempo alla fine dei quali le dimissioni saranno irrevocabili. Ma il sindaco non molla e, galvanizzato dal bagno di folla della scorsa domenica in Campidoglio, vuole provare fino all'ultimo a trovare lo spazio per rimanere in sella.

Dietro l'algido comunicato sottoscritto da tutti e 19 i consiglieri del Partito democratico, che ribadiva che nulla era cambiato dal giorno delle dimissioni rassegnate da Marino, si nasconderebbero divisioni e fratture: gli esponenti dem sarebbero in grande difficoltà a sfiduciare palesemente il sindaco che ha vinto primarie ed elezioni. In molti non hanno digerito la gestione del commissario romano e presidente del partito Matteo Orfini, che ha costretto Marino alle dimissioni sul caso scontrini, senza nessuna discussione con la base e i rappresentanti in comune e municipi.

Marino vuole parlare con Matteo Renzi

Quella che doveva essere la mossa giusta per rilanciare il centrosinistra a Roma, prendendosi il rischio di andare di nuovo alle urne con il Movimento 5 Stelle in testa ai sondaggi, rischia ora di trasformarsi in un boomerang, prima di tutto il premier Matteo Renzi che non ha avuto problemi a intestarsene la paternità. E ora è proprio con Matteo Renzi che Marino vuole parlare. E' irritato dall'atteggiamento del segretario di quello che, fino a prova contraria, continua a essere il suo partito, che si fa negare al telefono e che chiama anche Valentino Rossi ma non il sindaco della capitale in un momento di crisi così acuta.

A rischio la pedonalizzazione dei Fori: si infrange l'ultimo sogno di Marino

Potrebbe saltare una delle mosse fondamentali con cui Ignazio Marino ha immaginato la sua rimonta: è a rischio la delibera sulla pedonalizzazione integrale di via dei Fori Imperiali, cavallo di battaglia del sindaco dal primo giorno d'insediamento. Argomento discusso e complesso, soprattutto per la disciplina del traffico, una delle carte da calare presentandosi in aula a chiedere la fiducia della sua maggioranza. Oggi la delibera doveva essere approvata dalla giunta capitolina ma non è detto si faccia in tempo e che ci sia davvero la volontà politica. Ma il problema tecnico esiste ed è serio, soprattutto per quanto riguarda i piani alternativi per la mobilità pubblica che necessiterebbero di un maggior tempo per essere messi a punto.

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