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Sgomberato il Camping River a Roma: rom buttati fuori dal Comune

Ultimo atto al Camping River: questa mattina, nonostante il pronunciamento della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, le forze dell’ordine hanno proceduto con lo sgombero. Nel pomeriggio le parole della sindaca Virginia Raggi: “Problemi igienico-sanitari stavano mettendo a rischio la salute degli stessi abitanti. Inaccettabile continuare a finanziare luoghi come questi dove si favorisce la ghettizzazione e, soprattutto, dove le condizioni di vita non tutelano i diritti di bambini, donne e uomini”.
A cura di Valerio Renzi
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Sgombero al Camping River, campo rom di via Tiberina, a Roma Nord. Questa mattina sono arrivate decine di autopattuglie della Polizia Locale che, con il supporto degli uomini della questura, hanno svolto le operazioni, terminate nel pomeriggio. Le associazioni tenute all'esterno della struttura hanno riferito a Fanpage.it ciò che è accaduto all'interno, anche se la situazione è stata confusa. Da quanto si è appreso il personale di Roma Capitale ha offerto nuovamente posti all'interno del sistema di emergenza, a cominciare da donne con minori. Venti persone avrebbero accettato di fronte alla novità emersa questa mattina, ovvero la proposta di un numero limitato di soluzioni che, per quanto transitorie, non prevedono la separazione dei nuclei familiari, per tutti gli altri l'unica alternativa al momento sembra essere quella di andare ad abitare in nuovi insediamenti informali, affrontando così nuovi sgomberi. Via della Tenuta Piccirilli è piena di masserizie ammucchiate ai lati della strada, per quello che sembra l'ultimo atto di una vicenda che va avanti da un anno.

Di ieri l'incontro tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini, all'indomani della sentenza della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, che aveva bloccato lo sgombero ordinato dal Comune del Camping River. Salvini è tornato all'attacco precisando che "non sarà la Corte Europea di Strasburgo a bloccare la soluzione di un problema di ordine pubblico" e spiegando di aver messo a disposizione delle operazioni di sgombero la forza pubblico". Per poi usare toni durissimi, parlando di '30mila parassiti' che vivono nei campi rom. "In Italia i rom sono 150mila che vivono nelle case. – ha scandito Salvini – Il problema è la sacca di minoranza e parassitaria di 30mila che vivono nei campi".

Secondo l'amministrazione la situazione igienico sanitario all'interno del River "supererebbe" la sentenza della Corte Europea, rendendo legittimo l'intervento di questa mattina. "Se quanto si sta svolgendo in queste ore a Camping River si configurasse come uno sgombero, ci troveremo di fronte ad una gravissima violazione del governo italiano di fronte alla Corte per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo. Un precedente unico e gravissimo che sancirebbe la fine dello Stato di diritto", ha dichiarato Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 luglio che ha chiesto e ottenuto il pronunciamento dei giudici di Strasburgo.

Le parole di Virginia Raggi: Problemi igienico-sanitari

Nel pomeriggio sono arrivate le parole della sindaca Virginia Raggi sulla vicenda: "La legalità e la tutela dei diritti delle persone. Con questi principi saldi prosegue la nostra azione per il superamento dei campi rom: da oggi, il Camping River chiude. Da questa mattina 180 agenti della Polizia Locale insieme ai colleghi della Polizia di Stato e ai Carabinieri sono a lavoro per liberare l’area del campo che, per problemi igienico-sanitari, stava mettendo a rischio la salute degli stessi abitanti. Altri nuclei familiari, dopo quelli che hanno già accettato negli ultimi mesi, si stanno ora trasferendo presso le strutture di accoglienza di Roma Capitale: continuiamo a mettere a loro disposizione soluzioni che consentono alle famiglie di restare unite – ha affermato la sindaca – Sempre più persone, inoltre, stanno chiedendo ai nostri operatori informazioni riguardo le misure di inclusione abitativa e lavorativa, e i rientri volontari assistiti nei Paesi di origine. È inaccettabile continuare a finanziare luoghi come questi dove si favorisce la ghettizzazione e, soprattutto, dove le condizioni di vita non tutelano i diritti di bambini, donne e uomini. Una ‘terza via' basata su inclusione e rispetto della legalità, tutela dei diritti e rispetto dei doveri è possibile. Lo dimostrano i primi rientri volontari assistiti in Romania che abbiamo organizzato: le testimonianze delle famiglie già tornate a casa ci fanno capire che siamo sulla strada giusta".

La Raggi ha proseguito: "È per questo che proseguiamo con determinazione ad applicare il nostro modello: garantire l’inclusione e un rigoroso rispetto della legalità potrà mettere fine alla realtà ghettizzante dei campi e dare maggiori tutele ai più piccoli. Mettiamo fine ad un sistema che per decenni ha emarginato le persone, creato disagi ai cittadini, sperperato centinaia di milioni di euro che avrebbero potuto essere investiti diversamente. È un cambio di marcia rispetto al passato: stiamo unendo fermezza ed inclusione non appiattendoci sulle posizioni estremistiche di chi propone l’assistenzialismo ideologico senza regole o chi vorrebbe la chiusura dei campi senza proporre alternative di vita concrete alle persone. Abbiamo scelto la strada più difficile ma più giusta: una “terza via” è possibile. In questo modo potremo gradualmente mettere fine ai roghi tossici e al traffico illecito di rifiuti; potremo tutelare maggiormente le persone in condizioni di fragilità, anche coloro che sono stati costretti a vivere in condizioni disumane nei campi. Passo dopo passo Roma sta cambiando".

Dalla Corte europea dei diritti umani ok allo sgombero, ma solo per chi ha accettato alloggio

In serata la sindaca Raggi ha poi twittato: "La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ci dà ragione. Lo sgombero al #CampingRiver è corretto. La “terza via” per il superamento dei campi rom è giusta. Fermezza, legalità e tutela dei diritti delle persone". Il riferimento è ad alcune dichiarazioni rilasciate da fonti della Corte all'agenzia Ansa, secondo cui sarebbe stato effettivamente autorizzato lo sgombero dei tre abitanti del Camping River che si erano rivolti a Strasburgo chiedendo di fermare la loro evacuazione dal campo, viste le loro condizioni di salute e il fatto che hanno accettato l'alloggio alternativo presso le strutture della Croce Rossa. Analoga la situazione per le altre 20 persone che hanno accettato l'offerta del Comune: nulla però la Corte ha detto a proposito degli altri occupanti del campo, che a partire da questa sera a causa dello sgombero saranno costretti a trovarsi un'altra sistemazione.

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