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Sgomberi, Paolo Ciani: “Essere cristiani oggi non vuol dire essere moderati”

Parla il consigliere regionale di Demos (Democrazia Solidale) che ha passato tutta la notte dello sgombero dell’occupazione di via Cardinal Capranica a tentare di riaprire la trattativa. “Sono pronto a rifarlo. Non mi convinceranno mai che stare dalla parte degli ultimi è sbagliato, non possiamo ridurre tutto a una questione di ordine pubblico, né a una questione di legalità se non garantiamo prima il diritto a una casa a tutti”.
A cura di Valerio Renzi
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"A Roma ci sono troppe case vuote e troppa gente senza casa". A dirlo non è un esponente dei movimenti di lotta per la casa ma Paolo Ciani, consigliere regionale di Demos (Democrazia Solidale), una lunga storia dentro la Comunità di Sant'Egidio. Nella capitale, dove sembrano specchiarsi tutte le contraddizioni del Paese, succede anche che le parole dei "moderati" risuonino assolutamente consonanti con quelle ascoltate sulle barricate erette dai senza casa di via Cardinal Capranica. Ma Ciani rifiuta con decisione l'etichetta di moderato: "Ma da quando i cristiani sono moderati? Interpretare i valori cristiani con coerenza al contrario vuol dire esprimere delle posizioni assolutamente radicali in questa nostra società. Che poi siano esistite delle forze politiche moderate ispirate alla dottrina cristiana questa è un'altra questione".

"Io non difendo l'occupazione come principio – argomenta – Ad esempio sono sempre stato contrario alle liste parallele di assegnazione per dare casa agli occupanti, su questo ho sempre fatto una battaglia politica a viso aperto. Ma il mio obiettivo è dare una casa a tutti quelli che ne hanno bisogno, rispondere a un problema sociale, non distruggere le vite di persone la cui unica colpa è essere poveri". Ciani ha passato la notte e la mattina fuori l'occupazione di Primavalle, tentando fino all'ultimo di scongiurare lo sgombero insieme ad altri esponenti istituzionali: "Sono pronto a rifarlo. Non mi convinceranno mai che stare dalla parte degli ultimi è sbagliato, non possiamo ridurre tutto a una questione di ordine pubblico, né a una questione di legalità se non garantiamo prima il diritto a una casa a tutti. La politica altrimenti che ci sta a fare?".

Nella città dove l'elemosiniere del Papa riallaccia la luce agli occupanti venendo denunciato, dove le associazioni e i movimenti di base suppliscono alle carenze delle istituzioni, si ripete una storia già vista: anche tra gli anni '60 e gli anni '70 i cristiani diedero un impulso importante a superare borghetti e baracche dove vivevano decine di migliaia di persone. Un'esperienza che portò anche la Chiesa con la maiuscola a prendere posizione con il famoso "Convegno sui mali di Roma" del 1974, non a caso citato da Papa Francesco nella sua recente visita in Campidoglio. Di fronte al ghigno del ministro degli Interni Matteo Salvini che invoca ruspe, sgomberi e manganelli, in tanti e diversi cercano una strada nuova, trovandosi compagni di viaggio a volte inaspettati.

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