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L’elemosiniere del Papa riallaccia la corrente al palazzo occupato: “Situazione disperata”

Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, è intervenuto riallacciando la corrente in prima persona calandosi in un pozzo. L’intervento del Vaticano e del porporato ha sbloccato la situazione permettendo a oltre 400 persone di avere di nuovo la corrente nel palazzo occupato di Spin Time a San Giovanni.
A cura di Valerio Renzi
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Le quattrocentocinquanta persone, tra cui novanta minori, che vivono nell'occupazione di Spin Time in via di Santa Croce in Gerusalemme a San Giovanni, hanno di nuovo la corrente elettrica. La luce si è riaccesa nel palazzo occupato da Action grazie all'intervento della Santa Sede, dopo il distacco effettuato da Acea. Mentre il Campidoglio e il I Municipio sono impegnati per trovare a una soluzione per la morosità accumulata dagli occupanti in questi anni – circa 300.000 euro – l'elemosioniere del Papa Konrad Krajewski ha provveduto al riallaccio, calandosi in prima persona all'interno del pozzo dove si trova il quadro elettrico, assumendosi la piena responsabilità del gesto di fronte alle autorità e ad Acea.

"Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. È stato un gesto disperato. C'erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi – spiega l'elemosionere all'Ansa – Non l'ho fatto perché sono ubriaco", ha aggiunto. Quando la società gestrice si è resa conto del riallaccio, ha inviato i propri tecnici scortati dalle forze dell'ordine. Dopo ore di tensione e solo a tarda notte, la polizia ha fatto marcia indietro. Il vescovo Konrad Krajewski potrebbe ora incorrere in una denuncia e, fonti vaticane, chiariscono come l'intervento sia stato effettuato dal porporato in accordo con i vertici vaticani.

A Roma, ancora una volta, emerge la difficoltà della politica di mediare problemi sociali e a trovare soluzioni per chi si trova in una soluzione di marginalità. Così è addirittura l'elemosiniere del Papa a intervenire, compiendo un gesto politicamente coraggioso per permettere a oltre quattrocento persone in emergenza abitativa di tornare a vivere in maniera dignitosa all'interno di quella che da alcuni anni è casa loro: un palazzo abbandonato nel cuore di Roma.

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