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Sedicenne ferito durante furto, Salvini: “Primo caso legittima difesa”. Pm: “Legge non in vigore”

Il procuratore capo di Tivoli ha chiarito come “le eventuali decisioni di iscrivere nel registro degli indagati l’autore degli spari non è influenzata dalla nuova norma sulla legittima difesa”. Il 16enne è ancora in prognosi riservata mentre il 29enne che ha premuto il grilletto è sottoposta a una sorveglianza 24 ore su 24 ore per paura possa subire ritorsioni.
A cura di Valerio Renzi
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Matteo Salvini
Matteo Salvini

Per il ministro dell'Interno Matteo Salvini il caso del 16enne ferito a Roma con un colpo di pistola, mentre si era introdotto in un'abitazione presumibilmente per compiere un furto, è "il primo episodio di legittima difesa, in provincia di Roma". Così al margine di un evento della Lega a Torino per la campagna elettorale delle prossime elezioni regionali in Piemonte . "Pare che il 16enne albanese scaricato davanti al policlinico Gemelli con ferite d'arma da fuoco facesse parte di un gruppo di rapinatori. Mi è stato chiesto se mi dispiace. Ho risposto che se non avesse fatto il rapinatore starebbe bene a guardare Ballando con le Stelle", ha aggiunto. Il ministro ha deciso così di utilizzare il grave caso di cronaca avvenuto a Monterotondo per rilanciare le ragioni della legge sulla legittima difesa, approvato su iniziativa proprio di Salvini e della Lega. Ma il procuratore capo di Tivoli, Francesco Menditto, interpellato dall'Ansa ha chiarito come "le eventuali decisioni di iscrivere nel registro degli indagati l'autore degli spari non è influenzata dalla nuova norma sulla legittima difesa che, tra l'altro, non è ancora entrata in vigore".

Ancora gravi le condizioni del minore, ricoverato tutt'ora in prognosi riservata, mentre il 29enne che ha premuto il grilletto è al momento sottoposto a una sorveglianza di sicurezza 24 ore su 24 per evitare eventuali ritorsioni. Gli inquirenti sono sulle tracce dei complici del 16enne che avevano tentato il colpo. In diretta su Radio Cusano Campus Andrea Pulone, ha raccontato dal suo punto di vista quanto accaduto durante la trasmissione l'Italia s'è Desta: "Ho sentito dei rumori, sono andato a prendere la pistola in cassaforte. Dopo aver preso la pistola dalla cassaforte sono andato verso la stanza dalla quale provenivano i rumori. Ho sentito una resistenza quando ho provato a spingere questa porta. Ho spinto con forza e mi sono trovato di fronte tre persone. Uno reggeva la porta per non farmi entrare e poi ce ne erano altri due. Me li sono trovati davanti con una spranga di ferro. Ho sparato e loro si sono dati alla fuga. Quando li ho visti il mio primo pensiero – ha aggiunto – è stato per la mia ragazza che si trovava al piano di sopra. Per me è stato un bello spavento".

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Giornalista pubblicista e capo area della cronaca romana di Fanpage.it. Ho collaborato prima prima di arrivare a Fanpage.it su il manifesto, MicroMega, Europa, l'Espresso, il Fatto Quotidiano. Oltre che di fatti e politica romana mi occupo di culture di destra e neofascismi. Ho scritto per i tipi di Edizione Alegre "La politica della ruspa. La Lega di Salvini e le nuove destre europee" (2015) e per Fandango Libri "Fascismo Mainstream" (2021).
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