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Scontri Liverpool-Roma: tifoso inglese in coma, cade accusa tentato omicidio per 2 ultras romanisti

I due ultras della Roma fermati per gli incidenti fuori lo stadio prima di Liverpool-Roma, non saranno processati per tentato omicidio. Caduta l’accusa più grave, Daniele Sciusco dovrà rispondere dell’accusa di tumulti violenti, mentre il 20enne Filippo Lombardi è accusato di aver aggredito Sean Cox, tifoso dei Reds in fin di vita in un letto d’ospedale.
A cura di Valerio Renzi
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Filippo Lombardi e Daniele Sciusco, i due giovani ultras della Roma fermati per l'aggressione a Sean Cox, tifoso inglese finito in coma per le ferite alla testa riportate negli incidenti tra tifosi inglesi e supporter giallorossi in trasferta, non saranno incriminati per tentato omicidio. La notizia è giunta pochi minuti fa: Filippo Lombardi, 20 anni, è accusato dei reati di aggressione e lesioni gravi nei confronti del tifoso 53enne dei Red, mentre Daniele Sciusco, 29 anni, è accusato di disordini violenti. I due hanno seguito anche recentemente la Roma in trasferta e sono già noti alle forze dell'ordine. Da quanto risulta sono vicini al gruppo ultras dei Fedayn. La decisione sulla loro sorte passa ora alla South Sefton Magistrates Court, ma se non emergeranno nuovi elementi la convalida del fermo appare come certa. I due supporter romanisti hanno rifiutato ogni addebito rispetto all'aggressione a Cox, mentre riguardo agli altri fatti che gli sono stati contestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. A difenderli il legale Lorenzo Contucci, storico avvocato della Curva Sud. Convalidato il fermo per un terzo tifoso romanista, accusato di lancio di oggetti. I

Incidenti tra tifosi prima di Liverpool-Roma

Bisognerà ora capire con esattezza cosa è accaduto prima della partita di andata della semifinale di Champion League tra Liverpool e Roma, e come sia stato possibile che i tifosi siano entrati in contatto proprio fuori lo stadio. Nei video circolati in rete si vede un gruppetto di ultras romanisti aggredire un supporter dei Reds, anche con una cinta, mentre steso in terra c'è un altro tifoso, probabilmente Cox. Non è chiaro ancora cosa abbia provocato la grave emorragia celebrale del cittadino irlandese tifose Liverpool di 53 anni: se un colpo inferto da un ultras della squadra avversaria, o se sia caduto in terra battendo violentemente il capo. Al momento Cox, che si trovava all'Anfield Stadium assieme al fratello, lotta tra la vita e la morte ricoverato al  Walton Neurological Centre.

Massima allerta per il match di ritorno

Massima allerta per il match di ritorno, in programma il prossimo mercoledì all'Olimpico: si temono tensioni tra le due tifoserie. In un'intervista al quotidiano il Messaggero Massimo Passariello, vicepresidente dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, ha raccontato alcuni momenti di quanto accaduto prima della partita: "I colleghi della Digos di Roma, che a Liverpool stavano collaborando con la polizia locale, hanno segnalato che stavano arrivando cinquanta tifosi giallorossi da Manchester in treno. Ma in stazione non c'erano agenti ad aspettarli, hanno potuto marciare in città, arrivando a ridosso dello stadio e della tifoseria avversaria. C' è una differente concezione della gestione dell'ordine pubblico. In Italia e a Roma, in particolare, tutto viene organizzato facendo prevenzione, evitando che le tifoserie, se si tratta di partite delicate, possano venire a contatto, Invece nel Regno Unito si punta più sulla repressione: alle tifoserie viene concesso di muoversi liberamente, però poi se sbagli ti colpiscono con fermezza". Sono stati proprio gli agenti italiani a fermare i romanisti coinvolti negli incidenti, e Passariello rassicura su quanto può accadere mercoledì a Roma: "Sapremo gestire l'evento. Per noi sarà una priorità: controllare tutti i punti di arrivo dei tifosi del Liverpool, in particolare aeroporti e stazioni".

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