Santa Marinella (Roma): sequestrati 3mila ricci di mare pescati senza permesso
La Guardia Costiera di Civitavecchia ha sequestrato oltre 3mila ricci di mare pescati senza permesso a Santa Marinella, sul litorale della provincia di Roma. Il blitz è scattato questa notte, giovedì 28 febbraio, quando i militari hanno fermato e multato un pescatore subacqueo abusivo di origini pugliesi. L'uomo è stato individuato dopo alcune ore di appostamento e osservazione. Il pescatore depredava dai fondali i ricci di mare sottraendoli all'ecosistema marino per rivenderli sul mercato con profitto. Gli uomini della Guardia Costiera hanno preso i recipienti e hanno svuotato il loro contenuto in mare: i ricci infatti, ancora vivi, sono stati ributtati in acqua e fortunatamente sono salvi. Il pescatore abusivo è finito nei guai: la sua attrezzatura è stata sequestrata e ha ricevuto una multa di 5mila euro. Nonostante si stia registrando uno spostamento verso nord dei pescatori non autorizzati di ricci di mare, la Guardia Costiera e le altre Forze di Polizia continuano, con azioni sinergiche, a monitorare il fenomeno illecito, bloccando e sanzionando ogni ulteriore nuova forma di abusivismo.
Ricci di mare sequestrati a Santa Marinella
Aumentano in sequestri di ricci di mare sul litorale romano, specialmente nel Comune di Santa Marinella dove lo scorso 22 febbraio sono stati sequestrati e reimmessi in mare circa mille esemplari, prelevati da pescatori non autorizzati. Sempre a Santa Marinella, un sequestro più grande risale a solo dieci giorni prima, quando i militari della guardia di finanza hanno fermato alcuni pescatori abusivi e ributtato in mare oltre 8mila ricci pescati senza permesso.
Le regole della pesca dei ricci di mare
Le regole prevedono che si possono pescare esemplari con una taglia minima di 7 centimetri di diametro; i pescatori sportivi non possono prelevarne più di cinquanta esemplari al giorno e solo a mano e in apnea: per la pesca professionale invece sono consentiti solo l'utilizzo di un'asta a specchio e di un rastrello e non se ne possono raccogliere più di 1000 esemplari. La pesca è inoltre vietata nei mesi di maggio e giugno per il così detto fermo biologico, per consentire la riproduzione della specie.