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Santa Marinella, pesca illegale: sequestrati 8mila ricci di mare

I militari della guardia di finanza hanno denunciato quattro pescatori a Santa Marinella, sul litorale della provincia di Roma, trovati in possesso di 8mila ricci pescati illegalmente. I responsabili hanno ricevuto una multa di 12mila euro e la loro attrezzatura è stata sequestrata. I ricci sono tornati in mare.
A cura di Alessia Rabbai
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Ricci di mare (Getty Images)
Ricci di mare (Getty Images)

Pesca illegale a Santa Marinella, sul litorale della provincia di Roma, dove la notte di sabato scorso i militari della guardia di finanza del reparto operativo aeronavale hanno sequestrato 8mila ricci di mare. Protagonisti quattro pescatori di frodo pugliesi che sono stati denunciati, hanno ricevuto una multa di 12mila euro e la loro attrezzatura per prelevare gli echinodermi è stata sequestrata. Il provvedimento è arrivato al termine di una complessa operazione di contrasto al bracconaggio ittico, in tre distinti interventi. I finanzieri hanno sorpreso i pescatori mentre facevano razzia in piena libertà delle preziose risorse ittiche, fondamentali per l'equilibrio dell'ecosistema marino. Si tratta di una quantità tale di esemplari, che avrebbe permesso loro di guadagnare oltre 15mila euro, vendendoli sul mercato in maniera illecita. I militari li hanno immediatamente fermati, ributtando in acqua tutti ricci, perché erano stati tolti da poco tempo dal fondale ed era ancora possibile farlo. Il 7 gennaio scorso, a Civitavecchia, sempre sul litorale a Nord di Roma, i carabinieri hanno fermato e denunciato un uomo, trovato in possesso di 5mila ricci, che ha ricevuto una multa di 4mila euro.

Le regole della pesca dei ricci di mare

Le operazioni di controllo dei litorali da parte delle forze dell'ordine per contrastare il fenomeno purtroppo diffuso della pesca illegale hanno come obiettivo quello della salvaguardia ambientale e della tutela dei pescatori onesti, che rispettano le regole della pesca. In particolare, il riccio di mare, è la specie marina più pescata e consumata, ma anche quella maggiormente soggetta a violazione delle regole da parte di pescatori sportivi o professionali. Le regole prevedono che si possono pescare esemplari con una taglia minima di 7 centimetri di diametro; i pescatori sportivi non possono prelevarne più di cinquanta esemplari al giorno e solo a mano e in apnea: per la pesca professionale invece sono consentiti solo l'utilizzo di un'asta a specchio e di un rastrello e non se ne possono raccogliere più di 1000 esemplari. La pesca è inoltre vietata nei mesi di maggio e giugno per il così detto fermo biologico, per consentire la riproduzione della specie.

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