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“San Lorenzo vuole il parco archeologico non un mega parcheggio”

Da una parte i cittadini dall’altra l’università la Sapienza, in mezzo il cantiere di via De Lollis dove è spuntata una villa romana. Se il primo ateneo della capitale vorrebbe proseguire con il progetto di un parcheggio, i comitati si battono per la realizzazione di un parco archeologico.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo la battaglia contro l'abbattimento e la trasformazione dell'ex Dogana di via dello Scalo San Lorenzo in un supermercato, i cittadini dello storico rione aprono un nuovo fronte contro la cementificazione: nel mirino questa volta il progetto dell'università la Sapienza per un parcheggio multipiano su via de De Lollis, in un'area adiacente all'Ateneo. Ma perché comitati e associazioni ce l'hanno tanto con un parcheggio che, potrebbero dire in molti, alleggerirebbe il caos e il traffico per il quartiere? Semplice, perché durante gli scavi è stato fatto uno straordinario ritrovamento archeologico: da sotto terra sono emersi i resti di una villa romana. Dopo un lungo stop ai lavori causato dal ritrovamento, ora la Sapienza ha presentato un nuovo progetto per aggirare i vincoli imposti dalla Soprintendenza: il parcheggio non sarà più interrato, ma bensì si svilupperà in altezza, una sorta di palafitta sopra gli scavi.

Un escamotage inaccettabile per quelli della Libera Repubblica di San Lorenzo, che da alcune settimane hanno intensificato la battaglia contro il progetto che, tra l'altro, prevedeva anche la costruzione di una piscina comunale da anni chiesta dal quartiere: "Il progetto della piscina sarebbe compatibile con quello del parco archeologico – spiegano quelli della Libera Repubblica – di certo non un ecomostro come quello che vorrebbe la Sapienza. Crediamo che i ritrovamenti archeologici vadano valorizzati, un'occasione per arricchire l'offerta culturale del territorio e per dare spazio a giovani archeologi e ricercatori".

I genitori del quartiere per il parco archeologico

A tifare per la realizzazione del parco archeologico ci sono anche i genitori delle scuole medie ed elementari del quartiere che in un comunicato scrivono: "Il quartiere, le scuole e chi crede ancora che la speculazione e il cemento (e le auto) non debbano asfissiare le città si sta battendo affinché in quell'area sorga un parco archeologico e affinché non vada perso il progetto della piscina comunale (compatibile col parco). Con buona pace dei baroni universitari che dovranno parcheggiare un po' più in là".

La vicenda di via De Lollis arriva in Senato

Anche il II municipio ha votato all'unanimità (fatto più unico che raro) una mozione in difesa dei ritrovamenti. La mozione, presentata dal consigliere del Movimento 5 Stelle Raffele Schettino, chiede alle “autorità competenti in materia (Ministero Beni Culturali ed Ambientali, Laziodisu, Regione, Comune e Municipio) di mettere in atto tutte le iniziative di propria competenza affinché il parcheggio universitario venga realizzato altrove, in un’area di minore impatto ambientale". E ora i 5 Stelle hanno deciso di portare la vicenda anche in parlamento: una truppa di senatori ha presentato un'interrogazione sulla vicenda indirizzata al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e a quello alle Infrastrutture Maurizio Lupi.

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