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Roma, scritta shock con svastica a Garbatella: “Nel forno che vorrei, fr***, zingari e giudei”

A Roma, nel quartiere di Garbatella, è apparsa una scritta orribile su un muro con tanto di svastica: “Nel forno che vorrei froci zingari e giudei”. Una frase inqualificabile, prontamente rimossa dal Municipio VIII. Immediata la denuncia di Fabrizio Marrazzo, presidente del Gay Center: “Orrendo, rievoca i campi di sterminio”.
A cura di Natascia Grbic
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"Nel forno che vorrei fr*** zingari e giudei" è la scritta apparsa questa mattina sui muri di Garbatella, a Roma. Come se non bastassero già queste parole, l'autore ha disegnato anche una svastica per rafforzare il concetto. La scritta è stata immediatamente cancellata dall'VIII municipio, che si è attivato affinché il muro tornasse pulito e senza quelle terribili parole impresse sopra. "Stamani a Garbatella una scritta orrenda che rievoca i campi di sterminio, dobbiamo tenere alta la guardia, servono azioni a contrasto delle discriminazioni il Governo deve intervenire. Ringrazio Flavio Conia per il rapido intervento attuato dal Municipio 8″. Lo ha scritto Fabrizio Marrazzo, presidente del Gay Center, su Facebook. E sempre su un muro di Roma, è apparsa la scritta: "Miriam ti amo più dei coltelli nei miei duelli", accompagnata da un'altra svastica e dal simbolo delle SS. Qui ci ha pensato qualcun altro però a "trollare" il giovane, aggiungendo qualche parola accanto alla sua frase: "Stia attenta signorina questo qua non fa faville, oltre che fascio è pure imbecille". Non solo: al Circo Massimo qualcuno ha scritto "Romanista Anna Frank", scritta accompagnata dalla consueta svastica e firmata da un gruppo riconducibile agli ultras della Lazio.

Coppia gay cacciata da un locale di via Libetta

Solo qualche giorno fa nella capitale sono avvenuti altri due episodi che hanno destato molto scalpore. Una coppia ha denunciato di essere stata allontanata all'ingresso del locale Vinile perché omosessuale. "Non ci hanno fatti entrare perché siamo gay, ritengo di avere subito una discriminazione intollerabile – ha raccontato al Messaggero Giovanni Marino, uno dei protagonisti della vicenda – Eravamo anche in lista. È la prima volta che ci capita una cosa del genere. Eravamo vestiti in modo elegante, non davamo fastidio. Ogni locale ha il diritto di fare selezione, ma è discriminatorio dire a due persone che non possono entrare perché non sono accompagnate da donne". Il proprietario del locale ha respinto al mittente le accuse, dicendo che nulla del genere sarebbe mai capitato all'interno del suo spazio. E, sempre lo stesso giorno, si è saputo che un tassista ha cacciato un ragazzo dal mezzo insultandolo, solo perché gay. Il conducente è stato sospeso dal servizio per un mese.

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