Roma, ricollocate le 20 pietre di inciampo dedicate alle vittime della Shoah rubate a dicembre
Tornano tra i sampietrini del rione Monti le venti pietre di inciampo dedicate alle vittime della Shoah rubate da ignoti lo scorso 10 dicembre."Questa amministrazione ritiene fondamentale avere memoria di ciò che è stato. Quando hanno rubato queste pietre è come se avessero rubato un pezzo della nostra memoria. Le hanno prese ma non hanno rubato la nostra memoria che ci serve per evitare di inciampare in errori del passato già fatti", ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi, presente alla cerimonia che si è tenuta in via Madonna dei Monti 82. "È stato un atto terribile di offesa alla città di Roma, un atto di antisemitismo che sta riemergendo con violenza e forza in questo momento. Ringrazio l'artista che immediatamente si è reso disponibile a scolpire queste pietre in breve tempo per riposizionarle in questa via e ringrazio le famiglie Di Consiglio e Di Castro per la dignità con cui hanno affrontato questo momento", ha detto la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello.
Le pietre dorate sono state ricollocate sotto alle abitazioni delle famiglie Di Consiglio e Di Castro, deportate nei campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal 2010 ad oggi sono state poste quasi 300 pietre a Roma in ricordo delle vittime della Shoah. La casa della famiglia Di Consiglio fu distrutta dal bombardamento su San Lorenzo del luglio 1943 e tutti furono costretti a trasferirsi (capofamiglia, moglie e nove figli) in via Madonna Dei Monti. Venti membri della famiglia morirono tra Auschwitz e le Fosse Ardeatine. Una delle figlie di Mosè, il capofamiglia dei Di Consiglio, è Ester, la mamma di Giulia Spizzichino che, con la sua testimonianza, ha permesso l'estradizione in Italia del criminale nazista Erich Priebke. Spizzichino, una delle ultime testimoni della Shoah, è morta nel 2016.