Morta Giulia Spizzichino, testimone della Shoa: è la donna che ha fatto estradare Priebke
Le leggi razziali, il rastrellamento nel Ghetto, la retata del marzo 1944 a Roma che finì nel sangue alle Fosse Ardeatine. Giulia Spizzichino, morta nella notte a 90 anni, è stata testimone della Shoah e colei che, con la sua testimonianza, ha permesso l'estradizione in Italia del criminale nazista Erich Priebke. Da adolescente, durante la guerra, ha visto sparire 26 membri della sua famiglia. "Io avevo 17 anni, e vissi fino al 1945 nell'illusione che tutti sarebbero tornati alla. Fu mia madre a stroncare le mie speranze, dicendomi erano tutti morti", ha raccontato la Giulia Spizzichino in un'intervista rilasciata a Elle. Alcuni parenti sono morti a Roma, altri nei campi di sterminio. Quel dolore, la perdita di nonni, zii, cugini, la ha accompagnata per sempre.
"La farfalla impazzita"
Negli anni '90 si recò in Argentina e la sua fu una testimonianza fondamentale per riportare in Italia Erich Priebke, criminale di guerra nazista e responsabile delle Fosse Ardeatine. Il generale nazista fu condannato nel nostro Paese per crimini contro l'umanità. Qualche anno fa ha pubblicato un libro autobiografico, La farfalla impazzita. Si chiama così perché, ha raccontato Giulia Spizzichino, "è il soprannome che mi ha dato un caro amico, Stefano Persiano. Mi sono ritrovata in questa definizione. Dopo la tragedia che ho vissuto, ho volato e volato senza sapere cosa cercare".
La notizia della sua morte è stata diffusa su Facebook dall'ex presidente della comunità ebraica Riccardo Pacifici. "Diamo onore ad un eroina della nostra Comunità. La sua tenacia ha consentito al nostro Paese di processare Erick Priebke dove andò a scovarlo a Bariloche in Argentina". Nel 2003 Giulia Spizzichino è stata nominata Cavaliere della Repubblica Italiana, per altissimi meriti civili.