Un trauma cranico, rachide cervicale e segni di tentato soffocamento. È questo il bilancio dell'aggressione subita da Umberto Gelvi, giovane professore di 24 anni al primo anno di insegnamento, per aver difeso il preside della sua scuola dalla furia di un padre.
Una rabbia incontrollata esplosa per aver appreso della bocciatura del figlio, che frequentava il primo anno di scuola superiore dell'istituto tecnico "Di Vittorio Lattanzio" in via Teano, nel V Municipio di Roma. ‘Tu chi c***o sei? Che vuoi? Come ti permetti di parlare?' gridava il padre per i corridoi rivolgendosi al dirigente scolastico. Anche Umberto si trovava lì e tentava di placare gli animi. Ad un tratto invece il padre dell'alunno ha deciso di passare ai fatti tentando di colpire il preside con un gancio. Umberto d'istinto si mette in mezzo e subisce così una violenta aggressione e solo
l'intervento di altri docenti riesce a salvarlo da quella morsa di calci e pugni. ‘Ha tentato di soffocarmi – ricorda Umberto ancora scosso per l'accaduto – non mi sono neanche reso conto, in un attimo mi stava aggredendo'. Il giovane professore è stato poi portato in ambulanza al pronto soccorso del Vannini in codice giallo. Dalla tac fortunatamente non è stato riscontrato nulla di grave ma Umberto ha comunque ricevuto 8 giorni di prognosi.
‘Non ho paura di tornare ad insegnare – continua Umberto raggiunto al telefono da Fanpage.it – perché questo è stato un anno veramente bellissimo, poter trasmettere qualcosa ai propri alunni è quello che avevo sempre sognato. Però ho paura di incontrare in futuro altri genitori che potrebbero reagire in questo modo. E se ieri quell'uomo avesse avuto un coltello cosa sarebbe successo?'