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Roma, dopo la rivolta contro i rimpatri forzati nel CPR di Ponte Galeria inutilizzabili due sezioni

Dopo la rivolta dello scorso venerdì – con materassi dati alle fiamme in quattro sezioni su sei – parte della struttura è inagibile. Alcuni dei migranti reclusi sono stati costretti a dormire all’aperto, altri sono stati trasferiti. A scatenare la rabbia dei detenuti l’annuncio del rimpatrio forzato verso la Nigeria.
A cura di Valerio Renzi
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Una rivolta è scoppiata nel CPR di Ponte Galeria a Roma lo scorso venerdì, dove si sono registrati danni alla struttura e materassi dati alle fiamme. Protagonista della protesta in particolare modo è stato un gruppo di cittadini nigeriani, dopo che ha avuto la notizia del loro imminente rimpatrio forzato. I CPR (Centri di Permanenza e Rimpatri che hanno sostituito i CIE) sono strutture dove le persone vengono trattenute nonostante su di loro non pesi nessuna condanna o procedimento giudiziario. Una forma di detenzione amministrativa su cui pesano da sempre – ovvero 3dalla nascita dei CPT all fine degli anni '90 – molte critiche, anche per la scarsa trasparenza e accessibilità per associazioni e osservatori. La struttura di Ponte Galeria è stata più volte protagonista di rivolte, fughe e proteste anche plateali, come quando un gruppo di migranti detenuti si cucì la bocca nel 2014 per protesta.

Il Garante Nazionale dei Detenuti, ha diramato una nota per spiegare la situazione all'interno del CPR romano dopo la rivolta, da cui emerge come due sezioni siano state rese inutilizzabili dall'incendio, che alcuni migranti sono stati trasferiti in altre strutture e che alcuni dei reclusi sono stati costretti a dormire all'aperto:

Per tale motivo, alcuni ospiti sono stati spostati: in parte sono stati alloggiati in altri settori del Cpr laddove vi erano posti disponibili, mentre altri sono stati trasferiti nel Cpr di Palazzo San Gervasio in Basilicata. A causa del forte odore di bruciato, che persisteva ancora oggi, alcuni dei migranti trattenuti nel Centro hanno trascorso la notte all’aperto. La situazione sembra ora tornata sotto controllo, tuttavia alcuni importanti interventi di manutenzione e ripristino vanno realizzati con urgenza, in modo da rendere nuovamente gli ambienti del tutto utilizzabili. Il Garante nazionale continuerà a tenere sotto osservazione la situazione nel Cpr. Nella mattinata, il Garante nazionale ha congiuntamente monitorato un'operazione di rimpatrio forzato verso la Nigeria, già da tempo in programma, che partiva proprio dal Cpr di Roma. Tale operazione, realizzata con un volo charter, era stata proprio all'origine dei disordini di ieri, con un'aggressione a un operatore e l’incendio che ha danneggiato il Centro.

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