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Roma, chiuso il ristorante dello scontrino da 430 per un piatto di pesce alle due turiste

La Polizia Locale di Roma ha disposto la chiusura per 5 giorni dell’Antico Caffè di Marte, il bar ristorante nella bufera per lo scontrino da 430 euro a due turiste giapponesi; il provvedimento è scattato per occupazione abusiva di suolo pubblico: il locale aveva sistemato tavolini al di fuori dello spazio consenti. Sanzione anche per avere inserito la mancia nello scontrino.
A cura di Nico Falco
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La Polizia Municipale ha imposto la chiusura al bar ristorante Antico Campo di Marte, il locale che nei giorni scorsi era finito nella bufera per il salatissimo conto presentato a due turiste giapponesi che avevano preso due piatti di pesce: 349,80 euro per le pietanze più 80 euro di mancia, per un totale di 429,80 euro. Nella sospensione della licenza, però, quel pranzo non c'entra: il provvedimento è partito per occupazione abusiva di suolo pubblico, che ha fatto scattare la chiusura per 5 giorni. Anche se, per quella circostanza, è arrivata comunque una multa: le tariffe sarebbero regolari, ma la sanzione è arrivata per avere messo sullo scontrino anche la mancia.

La polizia locale di Roma è arrivata nell'attività di ristorazione di via Banco Santo Spirito, nel centro storico della Capitale, per verificare eventuali irregolarità e ha riscontrato che i tavolini esterni erano stati sistemati al di fuori dello spazio autorizzato dal I Municipio; l'abuso era stato già sanzionato con 5 giorni di chiusura nelle scorse settimane, ora è arrivato il nuovo provvedimento che ricalca quello precedente.

Ma i caschi bianchi sono intervenuti principalmente per controllare ricevute e scontrini, e per verificare se, come sostenuto dai gestori, le cifre impresse rispecchiano davvero quelle contenute nei menu. E se, come riscontrato in altri casi, i costi sono gli stessi o se esistono maggiorazioni per speculare sui turisti. La voce che ha fatto nascere i sospetti era stata proprio quella della mancia, quegli 80 euro che erano stati inseriti come obbligatori nello scontrino presentato alle due turiste giapponesi. Per quel motivo è stata elevata una sanzione amministrativa di circa mille euro.

Sarebbe invece regolare il resto del conto pagato: le due turiste, come aveva spiegato il legale del bar-ristorante al Messaggero, avevano consumato un primo piatto, due grigliate di pesce fresco, contorno e bevande, pagando poi come da prezzi esposti nel menu.

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