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Roma, aggressione ai giornalisti dell’Espresso: arrestato Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova

Sono stati arrestati questa mattina Giuliano Castellino, il leader di Forza Nuova a Roma, e Vincenzo Nardulli, esponente di Avanguardia Nazionale. I due militanti di estrema destra sono stati accusati di aver aggredito il 7 gennaio due giornalisti dell’Espresso durante la commemorazione di Acca Larentia.
A cura di Natascia Grbic
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Sono stati arrestati questa mattina Giuliano Castellino e Vincenzo Nardulli: il primo è noto per essere il leader di Forza Nuova a Roma, il secondo è un esponente di spicco di Avanguardia Nazionale. I due sono stati accusati di aver aggredito un cronista e un fotografo dell'Espresso lo scorso 7 gennaio, durante la celebrazione dell'anniversario di Acca Larentia al cimitero del Verano. Secondo quanto accertato dalle indagini, i due militanti di estrema destra hanno accerchiato i due giornalisti minacciandoli di morte e costringendoli a consegnare il materiale registrato durante la mattinata. Le indagini sono state condotte dalla Digos di Roma. Giuliano Castellino e Vincenzo Nardulli si trovano ora agli arresti domiciliari. I due sono stati accusati di rapina aggravata e lesioni aggravate per le violenze ai danni del cronista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti.

L'aggressione ai giornalisti dell'Espresso

Il 7 gennaio 2019 Federico Marconi e Paolo Marchetti si trovavano al cimitero del Verano per seguire la commemorazione degli omicidi di Acca Larentia da parte dei militanti di estrema destra. Alcuni esponenti si sono avvicinati ai giornalisti iniziando a spingerli minacciandoli di morte, e intimandogli di consegnare la scheda della macchina fotografica. Secondo la ricostruzione fatta dai giornalisti dell'Espresso, le forze dell'ordine sarebbero rimaste a guardare senza intervenire. In questa piccola folla erano presenti anche Giuliano Castellino e Vincenzo Narducci: il leader di Forza Nuova, che in quel periodo era anche sotto sorveglianza speciale, ha preso Marconi per il collo e ha poi preteso – insieme a Narducci – di identificare il giornalista, prendendogli cellulare e portafoglio per memorizzare le sue generalità.

Chi è Giuliano Castellino, il leader romano di Forza Nuova

Giuliano Castellino è un nome molto noto a Roma. Leader di Forza Nuova, formazione politica di estrema destra che fa capo a Roberto Fiore, ha militato in diversi partiti. È passato per Fiamma Tricolore, di cui è stato anche il segretario, ha guidato il Popolo di Roma con l'obiettivo di creare una base sociale di destra per l'allora sindaco capitolino Gianni Alemanno. Poi ha abbandonato Alemanno e ha abbracciato la Destra di Francesco Storace, per poi mettersi a capo del Movimento Sociale Europeo. In seguito, è tornato tra le braccia di Forza Nuova, diventandone il leader. Ma Giuliano Castellino è stato anche al centro di inchieste e procedimenti giudiziari degni di nota: è stato condannato a un anno di domiciliari per aver impedito a una famiglia eritrea di entrare nella casa popolare che gli era stata regolarmente assegnata, ed è stato beccato a Capodanno con un etto di cocaina. "È per uso personale", si è giustificato. Ma nel suo motorino, che guidava senza patente, sono state rinvenute anche trenta bombe carta. Per lui, sono scattate le manette.

L'accusa di truffa al Sistema Sanitario Nazionale

Giuliano Castellino è anche accusato di aver truffato il Sistema Sanitario Nazionale per 1,3 milioni di euro. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, il leader romano di Forza Nuova avrebbe prodotto finte attestazioni di vendita di prodotti per celiaci tramite le società Bio Gluten Srl e Celiachia World, intascando poi i rimborsi erogati da parte dello Stato. A far partire le indagini – dirette dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pubblico ministero Alberto Pioletti – sono state diverse Asl, che si sono accorte che la documentazione fornita dalle società era falsa. "I buoni pasti venivano presentati in fotocopia, con lo stesso codice a barre, con modifiche eseguite a penna e non stampate": questo quanto scritto nell’ordinanza di custodia cautelare che aveva mandato Giuliano Castellino agli arresti domiciliari.

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