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Rocca di Papa, famiglia avvelenata da funghi Amanita falloide: morti i due nonni

Sei persone sono rimaste gravemente avvelenate dopo aver mangiato alcuni funghi della specie Amanita falloide (conosciuti anche come Tignosa verdognola), i più velenosi in natura e spesso mortali. Nella notte sono morte due persone, i più anziani, marito e moglie. L’uomo aveva raccolto i funghi nei boschi di Rocca di Papa. Restano in gravissime condizioni le altre quattro avvelenate, tutte donne, tra cui una ragazza di 16 anni.
A cura di Enrico Tata
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Amanite falloide - Foto Wikipedia
Amanite falloide – Foto Wikipedia

Una intera famiglia di Rocca di Papa, sei persone in tutto, sta rischiando la vita per aver mangiato alcuni funghi velenosissimi. Ieri dagli ospedali filtrava pessimismo, con tutti e sei i membri ricoverati ancora in gravissime condizioni e in prognosi riservata, e nella notte è arrivata la brutta notizia: i due nonni, marito e moglie, i più anziani, sono morti. L'uomo, 78 anni, era ricoverato all'ospedale Grassi di Ostia, la moglie, di pochi anni più giovane, era stata trasferita al policlinico Agostino Gemelli di Roma, che ha confermato la notizia del decesso. Stanno ancora malissimo altri quattro componenti della famiglia, tutte donne: tra loro c'è un'anziana di 74 anni, una donna di 46 anni e sua figlia di 16 anni. La più piccola è ricoverata all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, che nei giorni scorsi ha pubblicato un decalogo di regole per difendersi dai funghi velenosi.

Avvelenati da Amanita falloide (o Tignosa verdognola)

Il nonno della famiglia di Rocca di Papa avrebbe raccolto i funghi per lui fatali tra gli alberi degli ‘Orti di Barbarossa', un bosco che si trova tra Rocca di Papa e Frascati, località dei Castelli Romani. Pensava che fossero dei prelibati e pregiati ovuli, ma in realtà si trattava di esemplari di Amanita falloide (conosciuta anche con il nome di Tignosa Verdognola), probabilmente il fungo più velenoso di tutti. Si tratta infatti di quello che provoca più decessi per avvelenamento. I sintomi compaiono da 6 a 20 ore dopo l'ingestione e tra questi c'è la sindrome falloidea, che comporta ripetuti episodi di vomito e diarrea, epatite, acuta con possibile necessità di trapianto. E' potenzialmente mortale.

Queste le regole pubblicate dal Bambino Gesù per difendersi dai rischi di avvelenamento da funghi:

1) Non raccogliere i funghi se non si è in possesso del tesserino autorizzativo

2) Tutti i funghi raccolti – e non acquistati – vanno sottoposti al controllo di commestibilità degli Ispettorati Micologici delle ASL, disponibili in tutto il territorio nazionale

3) Per la raccolta utilizzare contenitori idonei e aerati come i cestini. Non usare buste di plastica

4) Non consumare funghi raccolti lungo le strade o in luoghi che potrebbero essere contaminati (industrie, campi agricoli)

5) Non è vero che i funghi che crescono su gli alberi non sono tossici

6) Consumare funghi in quantità moderate

7) Cuocere i funghi sempre senza coperchio allo scopo di far evaporare le tossine termolabili

8) Nei funghi sott’olio si può sviluppare la tossina botulinica: attenzione alla conservazione

9) Non somministrare funghi a bambini in età prescolare, per la loro immaturità digestiva verso questi alimenti

10) Non ingerire funghi in gravidanza

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