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Rifiuti: è emergenza, Tmb Salario al collasso. Raggi: “Responsabilità di Zingaretti”

È ormai emergenza rifiuti nella capitale: l’immondizia si accumula per strada, mentre l’impianto Tmb Salario è al collasso, trasformato in una discarica nel pieno di un centro abitato. Ama rassicura i cittadini: “accordi “ponte” con impianti terzi per il trattamento e lo smaltimento”, quindi “nessuna emergenza”. Sale sul tema lo scontro istituzionale tra il comune di Roma e la Regione Lazio, con Raggi che attacca Zingaretti.
A cura di Valerio Renzi
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Stop ai trasferimenti dei rifiuti di Roma in Lombardia ed Emilia Romagna, e stop anche ai trasferimenti in Germania: nella capitale il ciclo dei rifiuti è al collasso e ci troviamo già in emergenza, con la raccolta bloccata in diverse zone della città, come testimoniato dalla rivolta dei residenti del Laurentino 38. Particolarmente critica la situazione nel Tmb di via Salaria, trasformato nei fatti in una discarica temporanea, l'impianto rende ormai la vita impossibile a migliaia di cittadini dei quartieri di Fidene e Villa Spada, assediati dai miasmi. Ecco alcune testimonianze dei cittadini della zona sul gruppo Facebook ‘Stop alla Puzza'. "Siamo a Luglio e la situazione peggiora di giorno in giorno. Notte e giorno una puzza asfissiante inonda tutti i quartieri. Colle Salario, Fidene, Villa Spada, tutta la Salaria… l'aria è irrespirabile, tossica, da sentirsi male!! La puzza entra anche a finestre chiuse! Maledetti!". E ancora: "Svegli tutta la notte, un incubo. Verso le tre sembrava zolfo, una solfatara. L'aria fetida, putrefatta come coloro che ignorano questo. Io continuo a non dormire. Mucose asciutte e mal di testa. Viviamo in un fluido denso di schifo. Incazziamoci seriamente. Il diritto di respirare è diritto di vita".

Ama: "Nessun emergenza, situazione in miglioramento"

Secondo la Repubblica proprio sui binari a ridosso di Villa Spada è un fermo un treno con 700 tonnellate di rifiuti che doveva arrivare in Germania, ma la convenzione ormai è scaduto. E allora Ama corre ai ripari e in un comunicato spiega di aver sottoscritto "accordi “ponte” con impianti terzi per il trattamento e lo smaltimento della “FOS” (Frazione Organica Stabilizzata) e degli “scarti” derivanti dalla lavorazione negli impianti di TMB (Trattamento Meccanico Biologico), nonché degli scarti prodotti dai propri impianti di valorizzazione della raccolta differenziata (compostaggio e selezione del multi-materiale)". "Per la “FOS”, gli accordi garantiscono la continuità dei servizi fino alla fine del 2018; per gli scarti la copertura è già assicurata per tutta l’estate e gli uffici tecnici di Ama stanno già alacremente lavorando per individuare ulteriori disponibilità che garantiranno la continuità del servizio anche nei mesi successivi", conclude la nota. Ama poi sminuisce la situazione la gravità della situazione: "Non vi sono criticità sistemiche e non si prefigurano situazioni emergenziali nella città di Roma".

Rifiuti: scontro istituzionali tra Regione e Comune

Intanto continua a salire il livello dello scontro istituzionale tra Roma Capitale e Regione Lazio sul tema rifiuti. Parte all'attacco la sindaca Virginia Raggi, in una lettera inviato non solo al governatore Nicola Zingaretti, ma anche alla prefetta Laura Basilone e al ministro dell'Ambiente Sergio Costa. Al centro del contendere la discarica temporanea che secondo la Regione è indispensabile a Roma in questa fase, e la cui indicazione spetta al Campidoglio. Dall'altra il comune che dà la responsabilità dell'individuazione di nuovi impianti alla Pisana. Nella missiva la sindaca invita Zingaretti ad "assumere tutte le iniziative del caso per individuare impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti: qualsiasi soluzione che non tenga conto di questa primaria esigenza è da considerarsi inutile, oltre che dannosa, e di ciò non potrà che ritenersi responsabile la Regione Lazio". Risponde l'assessore all'Ambiente Massimiliano Valeriani: "Il Campidoglio sta tentando un irresponsabile polverone per nascondere le proprie gravi responsabilità. Oggi la sindaca ha chiesto al governatore del Lazio di indicare siti e impianti dove conferire i rifiuti indifferenziati di Roma. Il Comune non è contrario agli impianti, semplicemente non li vuole all’interno dei suoi confini".

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