Processo Mafia Capitale, la cassiera di Buzzi: “Riempivamo buste di soldi non so per chi”
Continuano a ritmo serrato le udienze del maxi processo su Mafia Capitale. Ieri è stata ascoltata Michela Renzi, dipendente della coop "29 giugno", la quale ha raccontato come Nadia Cerrito, cassiera ed elemento di fiducia di Salvatore Buzzi, dava ordine di riempire buste di soldi contanti in ufficio, ma senza dire a chi fossero destinate. Buste il cui contenuto veniva scrupolosamente appuntato secondo la testimone all'interno dell'agendina nera, da cui Cerrito non si separava mai e dove veniva appuntata la contabilità "parallela", quella fatta dalle mazzette e dalle elargizioni comandate da Buzzi. "Tutto avveniva alla luce del sole", ha spiegato l'impiegata, specificando come un paio di volte all'operazione aveva assistito anche Massimo Carminati.
Battaglia (Pd): "Un'amicizia antica con Buzzi. I fondi? Tutto regolare mai pressioni"
In aula ieri è stato anche il turno di Erica Battaglia, ex consigliera comunale del Partito democratico già a capo della commissione politiche sociali. "Con Buzzi ho un’amicizia antica – ha chiarito – È il presidente di una gran- de coop che ha come missione il reinserimento nel mondo del lavoro dei detenuti". Battaglia ha poi dichiarato di non aver mai subito "pressioni per la presentazione di delibere", ma di aver quello si aver ricevuto un contributo regolare per la sua campagna elettorale di 5000 euro dalla 29 Giugno.
Panecaldo non si presenta in aula: sarà accompagnato forzosamente
Chi non si è presentato in aula è stato invece un altro esponente del Pd, Fabrizio Panecaldo, anch'esso ex consigliere comunale. Per la corte si tratta di un'assenza ingiustificata, tanto da predisporre l'accompagnamento in aula da parte dei carabinieri alla prossima udienza del 2 novembre. "Per la prima volta in vita mia ho dimenticato un appuntamento importante", si è giustificato che alla convocazione precedente aveva invece presentato un certificato medico.