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Pignatone: “Questa è la Mafia Capitale, romana e originale”

Nel corso di una conferenza stampa il capo procuratore di Roma Giuseppe Pignatone ha illustrato l’operazione “mondo di mezzo”, che ha travolto il mondo della politica e degli affari della Capitale. Pignatone ha spiegato come l’organizzazione con al centro Massimo Carminati sia una mafia “romana e originale, senza legami con altre organizzazioni meridionali, di cui però usa il metodo mafioso”.
A cura di Valerio Renzi
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"A Roma non c'e' un'unica organizzazione mafiosa a controllare la città. Ci sono diverse organizzazioni mafiose. Oggi abbiamo individuato quella che abbiamo chiamato Mafia Capitale, romana e originale, senza legami con altre organizzazioni meridionali, di cui però usa il metodo mafioso", così il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone ha definito il sodalizio criminale che ha portato oggi in carcere 37 persone tra manager e criminali, e iscritto al registro degli indagati diversi politici, tra cui l'ex sindaco Gianni Alemanno e l'attuale assessore alla Casa Daniele Ozzimo. Una mafia all'amatriciana dunque, in grado di pilotare appalti e nomine politiche, di legare a se imprenditori "puliti" e di garantire che il sistema funzionasse qualsiasi cosa accadesse: "Con la nuova amministrazione il rapporto e' cambiato ma Carminati e Buzzi erano tranquilli chiunque vincesse le elezioni".

Al centro del sodalizio criminale Massimo Carminati, il "Nero" di Romanzo Criminale, ex Nar ed ex membro della Banda della Magliana. "In una intercettazione – ha spiegato il procuratore Pignatone – Massimo Carminati parla della cosiddetta ‘terra di mezzo' ovvero un luogo dove si incontra il sovramondo dei ricchi e il sottomondo della criminalità, sostenendo che anche il sovramondo ha interesse che qualcuno del mondo di sotto faccia qualcosa nel suo interesse". Proprio l'immagine del "mondo di mezzo" ha dato il nome all'operazione. Carminati sapeva mettere insieme vecchi attrezzi dell'estremismo di destra, avvezzi alla violenza e all'uso delle armi, con i rapporti con i "colletti bianchi" e la politica, dove certo privilegiava gli "ex camerati" ma garantendosi relazioni bipartisan. Si muoveva con maestria tra i due mondi Carminati, forte degli appoggi conquistati in cambio di favori elargiti con generosità.

Incalzato dai giornalisti presenti alla conferenza stampa Pignatone non ha voluto rispondere a chi gli chiedeva ulteriori precisazioni sul ruolo di Gianni Alemanno nella ricostruzione degli inquirenti. Ha però ribadito come "alcuni uomini vicini all'ex sindaco Alemanno sono componenti a pieno titolo dell'organizzazione mafiosa e protagonisti di episodi di corruzione".

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