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Piazza dei Navigatori: via libera definitivo al terzo maxi palazzo. I comitati: “È una speculazione”

Approvata in via definitiva ieri pomeriggio in aula Giulia Cesare la delibera su piazza dei Navigatori: via libera al terzo maxi palazzo a uso residenziale, in cambio dell’impegno dei costruttori a realizzare una parte delle opere pubbliche previste dalla convenzione stipulata più di dieci anni fa e mai realizzate. Protestano comitati e la sinistra.
A cura di Valerio Renzi
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Approvata ieri in via definitiva in aula Giulio Cesare la delibera con la quale Roma Capitale dà il via libera alla costruzione di un terzo maxi edificio di tredici piani in piazza dei Navigatori. Oltre 66.000 metri quadri di vetro e cemento destinati per lo più a residenze, che sarà realizzato da una società del gruppo immobiliare Mezzaroma. Il provvedimento era stato al centro di un durissimo scontro lo scorso venerdì all'interno della stessa maggioranza in commissione Urbanistica, con accuse incrociate tra la consigliera ribelle Cristina Grancio e il resto dei consiglieri del Movimento 5 stelle. La stessa Grancio durante la discussione ha presentato una pregiudiziale di legittimità dell'atto, respinta al momento del voto.

In consiglio comunale si sono fatti sentire i cittadini contrari alla delibera, capitanati dall'ex presidente dell'VIII Municipio Andrea Catarci, e da Amedeo Ciaccheri, candidato della lista civica Super8 alla prossima sfida elettorale nel territorio di Garbatella e San Paolo, che si terrà la prossima primavera. Anche l'associazione Italia Nostra ha presentato in Campidoglio le sue ragioni contro la scelta del M5s, che in cambio della realizzazione di una parte delle opere pubbliche inizialmente previste dalla convenzione tra privati e comune ormai più di dieci anni fa, ha autorizzato la costruzione di un nuovo palazzo che invece non era presente nella progettazione iniziale.

L'operazione è stata difesa dall'assessore all'Urbanistica Luca Montuori: "Quella di piazza dei Navigatori è una storia molto complessa che ha avuto origine nel 1996 con la concessione di alcune aree per la realizzazione di opere pubbliche poi formalizzata nel 2004. Nel tempo alcuni degli edifici sono stati realizzati, ma non sono mai stati realizzati i servizi pubblici corrispondenti. Siamo andati a trattare direttamente con i curatori fallimentari per garantire a Roma Capitale la realizzazione delle opere pubbliche necessarie e la corresponsione degli oneri dovuti. Al momento della stipula della convenzione l'importo, pari a circa 16,8 milioni di euro, sarà corrisposto direttamente  da Acqua Marcia a Comune di Roma".

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