Omicidio Luca Varani, Marco Prato ai pm: “Ha fatto tutto Foffo, io ho avuto paura”
Alla fine Marco Prato, il pierre protagonista della movida della Roma bene, ha scaricato tutte le colpe sul Manuel Foffo, che sarebbe stato suo complice nel torturare e uccidere il 21enne Luca Varani, al culmine di un festino a base di alcol e droga durato due giorni. Prato scarica l'ormai ex amico di fronte al pm Francesco Scavo, a cui ha chiesto di essere risentito dopo mesi in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere, in quello che potrebbe essere l'ultimo atto della fase istruttoria del processo.
"Avevo contattato io Varani – racconta Prato – perché con Manuel avevamo deciso di mettere in atto un gioco erotico e una violenza sessuale. È stato Foffo a somministrare a Luca l'Alcover (uno psicofarmaco) in un cocktail. Poi lo ha aggredito in modo violento. Io non ho reagito perché ho avuto paura anche per la mia incolumità. Manuel si è comportato in maniera assurda".
"Manuel voleva far sparire il corpo al Circeo"
Una ricostruzione che lo vorrebbe esente da ogni responsabilità diretta nell'omicidio: Prato ha spiegato di aver spostato il coltello e il martello solo perché l'amico gli aveva "imposto di pulirle". Secondo Prato – che dopo l'omicidio ha tentato il suicidio chiuso in una stanza d'albergo a piazza Bologna – l'amico aveva anche un piano per far sparire il corpo: "Voleva portarlo al Circeo e sotterrarlo in un terreno e mi aveva anche chiesto di andare ad acquistare una pala per poter scavare".
L'accusa di omicidio contro Manuel Foffo e Marco Prato
Sia Foffo che Prato sono accusati di omicidio volontario. Secondo quanto ricostruito dall'accusa, dopo due giorni di consumo di alcol e cocaina i due avrebbero girato per le vie di Roma in cerca di un soggetto da uccidere. Poi, all'alba del 4 marzo, rientravano in casa invitando Varani per un incontro con l'obbiettivo di "ottenere una prestazione sessuale". Arrivato in casa la vittima è stata prima stordita e poi massacrata con oltre cento tra coltellate e martellate.