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Omicidio Fanella, spunta anche Carminati: chiamate dalla stessa cabina

Svolta nelle indagini sull’omicidio dell’ex cassiere di Gennaro Mokbel. Tra gli arrestati, figurano Emanuele Macchi di Cellere, ex appartenente ai gruppi armati dei N.A.R., e Manlio Denaro, già coinvolto nelle indagini sulla truffa Fastweb Telecom Sparkle.
A cura di Enrico Tata
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La Squadra Mobile di Roma sta operando diversi arresti e numerose perquisizioni nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Silvio Fanella, considerato come l'ex cassiere di Gennaro Mokbel, l'uomo accusato della maxi truffa da 2,2 miliardi di euro ai danni di Telecom e Fastweb. Fanella fu ucciso a colpi d’arma da fuoco lo scorso 3 luglio in via della Camilluccia. L’operazione di questa mattina ha visto impiegati oltre 150 uomini della polizia, con l’impegno, oltre che di quella di Roma, anche delle Questure di Genova, Verbania, Novara, Torino, Trento e Varese. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, hanno consentito di individuare gli esecutori e organizzatori dell’omicidio, rivelando il coinvolgimento, a vario titolo, di numerose persone legate ad ambienti di estrema destra, residenti in Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, oltre che nel litorale di Ostia. Tra gli arrestati, figurano Emanuele Macchi di Cellere, ex appartenente ai gruppi armati dei  N.A.R., rintracciato e arrestato nel sud della Francia dalla Squadra Mobile di Roma lo scorso settembre, e Manlio Denaro, già coinvolto nelle indagini sulla truffa Fastweb Telecom Sparkle.

Nel corso delle attività è stata anche perquisita la Cooperativa Sociale Multidea di Novara, che ha tra le finalità quella del reinserimento sociale degli ex detenuti, nella quale operano pregiudicati per reati di terrorismo, appartenenti alle Brigate Rosse e ai movimenti eversivi di destra, che ha tra i fondatori Egidio Giuliani, mentre Giuseppe Larosa figurava come dipendente. Tutti e due sono già stati arrestati, insieme a Giovanni Battista Ceniti, accusati di essere gli esecutori materiali dell'omicidio di Silvio Fanella.

Omicidio Fanella, spunta anche Carminati

C'è una cabina telefonica sulla via Flaminia che veniva utilizzata da Massimo Carminati, il numero uno della "cupola" mafiosa romana, e per questo tenuta sotto controllo dagli investigatori del Ros. Una cabina che utilizzarono anche gli arrestati di oggi per pianificare l'omicidio di Fanella. Da lì infatti partivano le telefonate di Manlio Denaro, militante dell’estrema destra romana e già condannato. "Quello è pericoloso", aveva detto di lui Carminati in un'intercettazione telefonica. "Questo al momento è l'unico collegamento oggettivo con Carminati", ha detto il sostituto procuratore Michele Prestipino "oltre a un elemento soggettivo: si tratta di personaggi criminali che negli anni passati si conoscevano e avevano rapporti per l'appartenenza allo stesso contesto politico".

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