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La morte dell'ultras Fabrizio Piscitelli a Roma

Omicidio Diabolik, un terzo uomo nel commando che ha ucciso Fabrizio Piscitelli

Ci sarebbe un terzo uomo nel commando che ha ucciso Fabrizio Piscitelli: secondo gli inquirenti, oltre al killer e alla persona che l’ha fatto scappare in moto, ci sarebbe stato un palo che avrebbe avvertito del momento dell’arrivo di Diabolik al parco degli Acquedotti. La pista battuta con più forza è quella della criminalità organizzata albanese.
A cura di Natascia Grbic
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Ci sarebbe un terzo uomo nel commando ben organizzato che ha ucciso Fabrizio Piscitelli, morto il pomeriggio di mercoledì 7 agosto mentre aspettava una persona al parco degli Acquedotti. Gli inquirenti credono che qualcuno abbia fatto da palo per avvertire il killer del momento in cui Diabolik si sarebbe seduto sulla panchina. E così il finto runner, con pantaloni neri lunghi e maglia verde, si è avvicinato sparandogli alle spalle. L'assassino è scappato subito dopo, raggiungendo un complice che lo aspettava in moto: hanno indossato il casco integrale e sono fuggiti. Non sarebbero stati mai né visti né ripresi a volto scoperto. Gli inquirenti stanno battendo diverse piste, ma quella che sembra la più verosimile porta al mondo della criminalità organizzata. Forse italiana, forse albanese.

Omicidio Diabolik, il killer scappato in moto con un complice

Diabolik non era solo quel giorno, ma insieme a un bodyguard assunto dieci giorni prima. Le sue guardie del corpo storiche, non c'erano. Con lui sarebbe dovuto morire anche il suo accompagnatore, ma al killer si è inceppata la pistola. È scappato via nella direzione opposta a quella dell'assassino e ha iniziato a vagare in macchina senza meta in preda al panico prima di essere fermato dalla polizia. Agli inquirenti ha spiegato di non sapere con chi Piscitelli avesse appuntamento quel pomeriggio: "Non mi diceva mai nulla", ha dichiarato. Non è chiaro se abbia visto o meno in faccia il killer. E intanto la famiglia di Diabolik sta organizzando i funerali: il questore di Roma ha disposto che le esequie vengano eseguite in forma privata per motivi di ‘ordine pubblico e sicurezza'. La moglie ha già fatto ricorso al Tar per far annullare la decisione. La polizia sta già controllando caselli autostradali e stazioni ferroviarie per vedere se tifosi siano in procinto di arrivare verso la capitale.

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