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Quattro nuovi pacchi bomba: ferita donna a Fabrica di Roma. Obiettivi sono apparentemente casuali

Ferita una signora nella sua abitazione di Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo. La donna è la moglie di un agente della penitenziaria in pensione. Altri tre plichi esplosivi sono stati intercettati in tempo. Nove le lettere esplosive recapitate a Roma e dintorni in dieci giorni, provocando il ferimento di quattro donne. Continuano le indagini: stessa la mano che ha confezionato i plichi esplosivi.
A cura di Redazione Roma
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Un nuovo pacco bomba è esploso a Fabrica di Roma, in provincia di Viterbo. La destinaria del plico esplosivo era una donna residente in via della Mola. La signora, una volta aperta la busta, è rimasta ferita dalla deflagrazione avvenuta poco dopo le 20.00 di ieri, martedì 10 marzo. Il marito della vittima è un agente della polizia penitenziaria in pensione. Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi sanitari del 118, che hanno trasportato a bordo di un'ambulanza la donna all'ospedale di Civita Castellana, dove è stata medicata a una mano e a un braccio. Sul posto sono giunti i carabinieri e gli agenti della polizia scientifica. Poco dopo è arrivata la notizia che le forze dell'ordine hanno intercettato altri tre pacchi bomba a Ronciglione, a Castel Madama e al centro di smistamento di Fiumicino.

I pacchi bomba a Roma e dintorni: 4 donne ferite

Ora gli inquirenti dovranno stabilire se la mano che ha confezionato il pacco è la stessa degli altri cinque. I primi tre sono esplosi lo scorso lunedì: due hanno ferito una dipendente Inail e una dipendente dell'università cattolica del Sacro Cuore, il terzo indirizzato a una impiegata amministrativa del Policlinico di Tor Vergata, è esploso in mano a una lavoratrice nel centro di smistamento delle poste a Fiumicino. Un quarto pacco è stato recapitato a casa di un avvocato, che insospettito ha chiamato le forze dell'ordine che lo hanno preso in carico e verificato il suo contenuto. Un quinto pacco bomba è stato intercettato ieri da un portiere di un residence ed è stato consegnato a Digos e Ros che indagano sull'invio delle buste esplosive.

Buste esplosive: sempre stessa la mano, le indagini

Proseguono le indagini coordinate dalla procura di Roma per individuare chi stia inviando i plichi esplosivi, e soprattutto il movente nel tentativo di collegare i destinatari apparentemente casuali in un solo disegno. Nessun dubbio sul fatto che la mano che gli abbia confezionati sia la stessa. Si indaga in ogni direzione, dal terrorismo di matrice anarco insurrezionalista – nella consapevolezza che finora i gruppi di questa galassia hanno agito con tutt'altro modus operandi – alla vendetta di natura privata.

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