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Massimo e Massimo, sciatori romani uccisi da una valanga a Campo Felice. Parla l’amico sopravvissuto

La testimonianza di Amerigo Guerazzi, lo sciatore romano sopravvissuto alla slavina caduta nei pressi di Campo Felice (Aquila), uccidendo Massimo Urbani e Massimo Franzè anche loro di Roma.
A cura di Valerio Renzi
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La slavina di neve gli ha colti all'improvviso. Un fronte di cento metri di neve è sceso a valle travolgendoli mentre seguivano un percorso fuori pista nei pressi di Campo Felice (Aquila), travolgendoli fino a spingerli contro un boschetto di alberi. L'incidente è avvenuto nella zona conosciuta come l'Anfiteatro, a causa della troppa neve accumulatasi e per le copiosa nevicata avvenuta la notte tra sabato e domenica scorsi

Quando gli uomini del soccorso alpino sono giunti in elicottero e hanno iniziato le ricerche con l'ausilio delle unità cinofile, per Massimo Urbani e Massimo Franzé, 57 e 55 anni, non c'era ormai più nulla da fare. Sciatori esperti, appassionati di montagna, da molti anni andavano insieme sulla neve.

L'unico sopravvissuto Amerigo Guerazzi, 59 anni, ha chiesto aiuto, nella speranza che anche i suoi amici potessero essere salvati. "Stavo sciando – racconta a il Messaggero ero un po' più indietro degli altri. Eravamo nei pressi degli alberi. All'improvviso mi sono sentito spinto da dietro. Ho sbattuto con la schiena contro un tronco. MI sono ritrovato sommerso dalla neve, ma mi sono reso conto che un braccio era libero, mentre il resto del corpo era bloccato. Sono riuscito così a pulirmi la faccia e a gridare".  Guerazzi si trova ancora ricoverato in ospedale all'Aquila.

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