Massacrò bengalese: condannato a 8 anni 19enne romano. Riconosciuta aggravante dell’odio razziale
Otto anni di carcere per tentato omicidio. Questa è la condanna comminata ad Alessio Manzo al termine del processo svolto con il rito abbreviato. Il 19enne romano è stato ritenuto responsabile del violento pestaggio ai danni di un cittadino bengalese di 27 anni in piazza Cairoli, a due passi da Campo de Fiori in centro a Roma. Il giudice ha riconosciuto l'aggravante dell'odio razziale. Una violenza cieca e scatenata senza un motivo, se non quello di prendersela in dieci contro uno contro un ragazzo di poco più grande che aveva appena staccato dalla cucina di un ristorante, solo per il colore della sua pelle.
L'aggressione razzista a Campo de Fiori
È il 29 ottobre del 2016 quando Kortik Chondro sta tornando verso casa dopo aver finito il suo turno di lavoro in un ristorante di Campo de Fiori. Sta camminando con un amico quando viene intercettato da una comitiva di giovanissimi. Sono su di giri e cominciando ad insultarlo :"Negro di m…, immigrato del c…". Poi giù le botte, il giovane cade a terra ma non smettono di colpirlo, sono più di dieci. A interrompere il massacro alcuni passanti che intervengono e chiamano i soccorsi. Con lui si trova un collega, un altro ragazzo di nazionalità egiziana, che riesce a divincolarsi e non riportare gravi lesioni.
Alessio Manzo e quella foto profilo con Hitler e Mussolini
Nei giorni successivi vengono fermati cinque giovani italiani. Quattro sono accusati di lesioni aggravate, per Alessio Manzo la posizione più grave con l'incriminazione per tentato omicidio. Da subito emerge il profilo ideologico del ragazzo, che su Facebook posta foto di Hitler e Mussolini, anche se non è emersa una militanza politica strettamente intesa in qualche organizzazione di estrema destra.