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Mariam, uccisa a Londra da sei bulle: condanne a 8 e 10 mesi. Il padre: “Sentenza vergognosa”

Sono arrivate le prime condanne per il decesso di Mariam Moustafa, la giovane di 22 anni picchiata a morte a Londra da un gruppo di sei bulle. Mariah Fraser e Britannia Hunter sono state condannate a otto e dieci mesi di carcere. Pene molto lievi, che hanno fatto infuriare il padre della 22enne.
A cura di Natascia Grbic
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Otto e dodici mesi: questa la condanna inflitta a due delle ragazze che nel febbraio 2018 hanno pestato a morte a Londra Mariam Moustafa, una giovane di 22 anni deceduta dopo ventidue giorni di agonia a causa di un'emorragia cerebrale. Nei prossimi giorni la Corte di Nottingham emetterà il verdetto anche per le altre quattro ragazze che hanno picchiato Mariam. Tutte e sei le bulle hanno ammesso il violento pestaggio, avvenuto senza nessun motivo a bordo di un autobus. E intanto è arrivata la reazione alle prime due sentenze del padre di Mariam, sconcertato per le pene irrisorie inflitte alle aguzzine della figlia. "Questa sentenza è una vergogna, non c'è giustizia per mia figlia", ha detto da Londra al Corriere della Sera. "Non possiamo accettare questa sentenza, sono disposto ad andare anche alla Corte europea per far rivedere il processo. Se Mariam fosse stata inglese la sentenza non sarebbe stata la stessa. Mariam era italiana, anche se il nostro governo sembra non tenerne conto".

Mariam Moustafa uccisa dalle bulle: ‘Impossibile collegare morte e pestaggio'

Le sentenze emesse per la morte di Mariam Moustafa sono così lievi perché i medici legali non sono riusciti a collegare il decesso con il pestaggio. Questo nonostante tutte e sei abbiano ammesso di averla picchiata, e nonostante le parole del procuratore Luke Blackburn che ha dichiarato come le ragazze abbiano avuto ‘un comportamento disgustoso, in virtù del fatto che il pestaggio fu ripreso per essere condiviso sui social'. "Come è possibile non collegare l'assalto che ha subito con la sua morte?", ha chiesto Anthem, il padre di Mariam.

Il pestaggio di Mariam e la morte per emorragia cerebrale

Era sera quando Mariam Moustafa, una ragazza di 22 anni di origini egiziane, stava aspettando l'autobus per tornare a casa. La giovane ha vissuto per anni a Ostia prima di trasferirsi a Londra con la famiglia: i genitori volevano che lei e la sorella avessero la migliore istruzione possibile. A un certo punto è stata avvicinata da un gruppo composto da sei bulle, tra cui Mariah Fraser e Britannia Hunter, le due giovani che sono state condannate adesso dalla Corte di Nottingham. Senza motivo, hanno iniziato a pestarla in modo brutale, riprendendola col telefonino: e nemmeno quando l'autobus è arrivato e Mariam ci è corsa sopra, sperando di riuscire a salvarsi hanno smesso. L'hanno inseguita e hanno continuato a picchiarla. Dopo un po', è intervenuto l'autista, e le sei bulle sono scappate. Tornata a casa, Mariam ha iniziato ad accusare un forte mal di testa: i genitori l'hanno portata all'ospedale, dove però l'hanno dimessa poco dopo nonostante avessero notato delle macchie sul cervello. La 22enne aveva un'emorragia cerebrale in corso. Le sue condizioni sono peggiorate nella notte e i genitori sono volati nuovamente in ospedale: purtroppo, non c'è stato nulla da fare per lei. È entrata in coma e non si è più svegliata. È morta dopo 22 giorni di agonia.

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