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Mariam, per l’Italia è una vittima di serie b perché non fa di cognome Rossi ma Moustafa

Mariam Moustafa, è una cittadina italo egiziana uccisa a Londra da in branco di ragazzine. Forse il razzismo il movente. La famiglia della 18enne ha denunciato che la polizia non starebbe indagando a fondo per individuare i responsabili. Dall’Egitto un richiamo alle autorità inglesi a fare tutto il possibile e in fretta, dall’Italia nessun sostegno alla sua sua famiglia.
A cura di Valerio Renzi
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Mariam Moustafa studiava ingegneria a Nottingham e aveva 18 anni. Da quattro anni si era trasferita a Londra con la famiglia. Nata e cresciuta in Italia, fino a 14 anni fa Mariam viveva ad Ostia. I genitori hanno deciso di trasferirsi con la sorella e il fratello più piccoli di Mariam con la convinzione che in Inghilterra avrebbero avuto più possibilità. Hanno ricominciato da capo nella speranza di farli studiare in college prestigiosi, di farli crescere imparando l'inglese in una città multiculturale.

Massacrata di botte da un gruppo di ragazze alla fermata del bus lo scorso 20 febbraio, si è spenta dopo dodici giorni di coma in un letto di ospedale. Dimessa dal Queen's Medical Center, per la famiglia il personale sanitario non si è accorto della gravità della sua situazione scegliendo di dimetterla. Ma soprattutto ad uccidere Mariam potrebbe essere stato il razzismo. Secondo le parole del padre della ragazza riportate dal Guardian, l'aggressione potrebbe rientrare nei così detti hate crime, crimini dell'odio dettati dall'intolleranza e dal razzismo. "Black rose", così i suoi aggressori l'avrebbe apostrofata prima di picchiarla. "Voglio giustizia per mia figlia, ma non solo per lei, ma affinché una cosa del genere non accada a un'altra ragazza o ad un altro ragazzo", ha spiegato Mohamed Moustafa.

Ora i genitori di Mariam vogliono giustizia, e accusano le forze di polizia di non star indagando a fondo. Per la sua morte ancora non c'è neanche un nome al registro degli indagati: una 17enne è stata fermata ma subito rilasciata. Oggi la procura di Roma ha aperto un fascicolo, mentre già da alcuni giorni le autorità egiziane hanno protestato formalmente chiedendo che venga fatta al più presto chiarezza e i responsabili consegnati alla giustizia.

Dall'Italia invece neanche una parola di cordoglio per la ragazza né un monito alle autorità inglesi affinché indaghino in fretta, Qui da noi una 18enne di seconda generazione è ancora considerata una cittadina di serie b, perché non fa di cognome Rossi o Bianchi ma Moustafa.

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