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Mafia Capitale, Virginia Raggi: “Criminalità e politica corrotta hanno devastato Roma”

Le parole della sindaca di Roma Virginia Raggi in seguito alla lettura della sentenza d’appello su Mafia Capitale: “La sentenza conferma come il sodalizio tra imprenditoria criminale e una parte della politica corrotta abbia devastato Roma. Conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che bisogna tenere la barra dritta sulla legalità. E’ quello che stiamo facendo”.
A cura di Enrico Tata
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La sindaca di Roma, Virginia Raggi
La sindaca di Roma, Virginia Raggi

I giudici hanno confermato "come il sodalizio tra imprenditoria criminale e una parte della politica corrotta abbia devastato Roma. Conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che bisogna tenere la barra dritta sulla legalità. E' quello che stiamo facendo e continueremo a fare per questa città e i cittadini". Virginia Raggi era presente alla lettura della sentenza d'appello, che ha riconosciuto, ribaltando di fatto quanto deciso in primo grado, che l'associazione a delinquere di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi era di tipo mafioso. Mafia Capitale, hanno riconosciuto i giudici d'appello, era mafia e Buzzi e Carminati erano a capo della cupola

"Oggi il sodalizio criminale tra politici e imprenditori corrotti che ha devastato Roma viene chiamato con il proprio nome: mafia. I cittadini onesti già lo sapevano". Questo il commento, affidato un tweet, della consigliera regionale del Lazio Roberta Lombardi (Movimento 5 Stelle).

E dal Partito democratico arrivano le parole del senatore Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd al Senato e capogruppo dem nella Commissione Parlamentare Antimafia nella scorsa legislatura:  "Dopo tanti anni il negazionismo di chi per anni ha sostenuto che a Roma non ci fosse la Mafia è stato sconfitto. Dopo le sentenze di Ostia e quella di oggi si prende atto della realtà: a Roma hanno operato organizzazioni violente, capaci di intimidazioni e che hanno controllato il territorio imponendo l'omertà. Credo che tutto il Paese debba essere grato al dott. Pignatone, al procuratore Prestipino per aver prodotto una svolta che oggi costringe tutti a fare i conti con ciò che è successo senza attenuarne la gravità".

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