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Mafia Capitale: pene ridotte per Buzzi e Carminati in sentenza d’appello, riconosciuta aggravante mafiosa

Buzzi e Carminati sono stati condannati con pene ridotte in sentenza di appello per il filone principale del processo a Mafia Capitale rispettivamente a 14 anni e mezzo e a 18 anni e 4 mesi. È stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso. I giudici avevano comminato in primo grado 20 anni di carcere a Carminati e 19 anni di carcere a Salvatore Buzzi.
A cura di Valerio Renzi
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Pene ridotte in Appello per Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, fra i 43 imputati al processo sul ‘Mondo di Mezzo'. I due sono stati condannati rispettivamente a 14 anni e mezzo e a 18 anni e 4 mesi dalla terza Corte d'Appello di Roma, presieduta da Claudio Tortora. Pene ridotte ma è stata riconosciuta laggravante mafiosa, normata dall'articolo 416 bis del codice penale, che era decaduta in primo grado. "Abbiamo sempre detto che le sentenze vanno rispettate: lo abbiamo fatto in primo grado e lo faremo anche adesso. La corte d'appello ha deciso che l'associazione criminale che avevamo portato in giudizio era di stampo mafioso e utilizzava il metodo mafioso. Era una questione di diritto che evidentemente i giudici hanno ritenuto fondata". Così il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini ha commentato a caldo la decisione dell'appello. In aula erano presenti anche il pm Luca Tescaroli e i procuratori generali Antonio Sensale e Pietro Catalani.

Collegati in videoconferenza dai penitenziari di Opera e di Tolmezzo, Buzzi e Carminati non hanno voluto essere ripresi dalle telecamere al momento della lettura della sentenza. I giudici avevano comminato in primo grado 20 anni di carcere a Carminati, il ‘Cecato', una figura dall'indiscussa caratura criminale che nel curriculum può vantare un passato tra la Banda della Magliana e l'eversione neofascista, e 19 anni di carcere a Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative al centro di una fitta rete corruttiva che coinvolgeva politici di ogni schieramento.

"Questa sentenza conferma la gravità di come il sodalizio tra imprenditoria criminale e una parte della politica corrotta abbia devastato Roma. Conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che bisogna tenere la barra dritta sulla legalità. È quello che stiamo facendo e continueremo a fare per questa città e i cittadini" ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a margine della lettura della sentenza.

Mafia Capitale: condannati 41 imputati

Il 20 luglio del 2017, dopo 230 udienza la X sezione del Tribunale di Roma emetteva la sentenza di primo grado per il filone principale del processo Mafia Capitale, nato dall'inchiesta ‘Mondo di mezzo' che nel 2014 ha sconvolto il mondo politico della capitale. Condannati politici, imprenditori, criminali comuni, funzionari pubblici.

I giudici hanno condannato 41 imputati su 46 a 287 anni di carcere complessivi sui 315 chiesti dall’accusa. È proprio il riconoscimento della mafiosità del sodalizio criminale con al vertice Buzzi e Carminati al centro del ricorso in appello della procura di Roma, che porta la firma del procuratore capo Giuseppe Pignatone, degli aggiunti Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, e dal sostituto procuratore Luca Tescaroli. Queste le altre richieste di condanna in appello:  24 anni per Riccardo Brugia, 18 anni per Matteo Calvio, 17 anni e mezzo per Paolo Di Ninno, 16 anni e 10 mesi per Agostino Gaglianone, 18 anni e mezzo per Luca Gramazio, 17 anni per Alessandra Garrone, 14 anni e mezzo per Franco Panzironi.

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